“La panchina di Stefano Colantuono è appesa a un filo. Dopo la figuraccia dell’Udinese a Frosinone, i Pozzo sembrano orientati a dare un ultimatum al loro allenatore. Vogliono vedere una squadra viva che segua ancora il suo tecnico, in caso contrario si deciderà per il cambio di panchina. E domenica c’è la Roma, la squadra per cui il tecnico ha sempre fatto il tifo. SILENZIO Ieri non c’è stato il tanto annunciato faccia a faccia tra Gino Pozzo e l’allenatore. Colantuono si trovava a Coverciano, dove era in programma la consegna della Panchina d’oro, Pozzo junior a Londra da dove è rientrato ieri sera. Nessuna dichiarazione ufficiale dopo i «botti» di domenica pomeriggio del patron Gianpaolo che aveva ribadito di tenere Colantuono, «perchè sul mercato non ci sono alternative valide». SOLUZIONI I nomi, però, ieri hanno cominciato a circolare. L’ipotesi più calda è quella di Alessandro Calori, il primo capitano dell’Udinese europea, anche lui ieri a Coverciano. Sembra che Calori abbia avuto 2 settimane fa un contatto con Pozzo e che abbia chiesto un contratto fino al termine della stagione con rinnovo automatico in caso di salvezza. L’Udinese, però, avrebbe già pianificato la prossima stagione con un altro tecnico. Da qui il mancato accordo. Lo stesso Colantuono è sotto contratto fino al 2017 e non intende risolvere l’accordo a fine stagione. Un altro nome fatto, ma meno «caldo», è quello di Valerio Bertotto. RIMPROVERI Ma cosa rimprovera Gino Pozzo a Colantuono? Innanzitutto i troppi cambi di modulo. Si è partiti con il 4-3-3, poi si è passati al 4-4-2. Bruno Fernandes ha cambiato tre ruoli, Matos, che di mestiere fa l’attaccante, è stato impiegato esterno di centrocampo nel 4- 4-2. La scelta di insistere su Guilherme regista al posto di Lodi si dice sia «dettata» dalla società, ma resta comunque controproducente ai fini del gioco. Il brasiliano non verticalizza mai. CALENDARIO DA BRIVIDI La Roma non sembra essere l’avversario ideale come giudice del proprio destino. La sensazione è che i Pozzo vogliano prendere tempo, sperare in una reazione da parte della squadra per poi arrivare alla sosta quando alla fine mancheranno ancora otto partite. Dopo la Roma ci sarà la trasferta a Reggio Emilia contro il Sassuolo, dopo Pasqua ecco il Napoli al Friuli, quindi la trasferta sul campo della Samporia e il doppio turno casalingo contro il Chievo e la Fiorentina. Il rischio è quello di ritrovarsi risucchiati nelle ultime tre posizioni. A Udine monta la paura”. Questo quanto si legge sull’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport”.