Gazzetta dello Sport: “Triplete story: Radice e i cannoli. Miccoli e Calloni ammazza Milan”

Dopo la bellissima tripletta realizzata da Igor Coronado contro il Carpi, l’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport” fa un passo indietro ricordando tutte le storiche triplette in maglia rosanero. Ecco quanto si legge:

“Coronado ha scoperto di avere predecessori illustri nella storia dei triplete del Palermo (segnati in tornei di A e di serie B). Infatti, Oliver Icardi, a la uruguayana di Canelones, fece meglio di lui. Arrivò nel 1935, dopo aver vinto in patria lo scudetto col Penarol. Stentò nel primo anno di A, si scatenò nel torneo successivo in B: suoi i 5 gol del 6-0 sulla Pro Vercelli (6-0) e 4 nell’8-0 al Viareggio. Ci sono anche i cinque gol in trasferta di Sasà Campilongo che travolse il Lecce (7-1) il 23 ottobre 1994 (Iachini capitano dei rosanero). Poker invece da Carletto Galli, detto testina d’oro, contro la Pro Patria: 8-0, il più largo risultato in casa nella storia del Palermo. MICCOLI 4X3 Fabrizio Miccoli è l’unico rosanero ad aver segnato quattro triplette. Nelle sei stagioni col Palermo ne ha fatti tre al Bologna (3-1, 27-3-2010), all’Inter a Milano (4-4, 1-2-2012) e due al Chievo (4-4, 6-5-2012, 4-1 1-10-2012). In quest’ultima partita il gol più bello della sua storia in rosanero: a volo da più di 40 metri sorprende Sorrentino con un pallonetto. Chiude nel modo peggiore un’esaltante storia calcistica, quando viene intercettato a parlare con Mauro Lauricella, figlio di un boss mafioso, che definisce Falcone «quel fango». Viene pure condannato per estorsione. I CANNOLI DI RADICE Alla sua terza stagione in rosanero Carlo Radice, detto il vichingo di Monza, mette a segno tre triplette nello stesso campionato 1936-37: alla Pistoiese (4-1), alla Comense (5-0), al Lecce (3-1). Il Palermo verrà promosso in A grazie ai 27 gol di Radice, record battuto poi dai 30 gol di Luca Toni nel 2004. Tripletta anche per lui in quel campionato al Verona (3-1). Radice aveva due passioni: le belle donne e i cannoli. La storia racconta che dopo ogni allenamento ne consumasse due alla Birreria Italia in via Cavour. Prima di lui le due triplette del centrocampista romano Ferrero Alberti nel 1930-31 al Liguria (6-0) ealla Lucchese (6-1), dell’attaccante friulano Romolo Celant nel 1938-39 allo Spezia (4-1), poi quelle di Aurelio Pavesi nel 1947-48 al Cosenza (3-0) e a Nocera (0-3). BRIVIDO VERNAZZA 11 gennaio 1959, il Como è in vantaggio alla Favorita, mancano sei minuti alla fine. Per il Palermo sarebbe una battuta d’arresto deleteria nella corsa alla A. Poi si scatena Vernazza: tre gol in sei minuti e tutti in piedi ad applaudire il grande Ghito, che quell’anno conquisterà promozione e titolo di capocanniere. Negli anni Cinquanta anche le triplette di Vicpalek alla Roma (3-0) e di Dante Di Maso al Padova (4-1). Prima di giocare al calcio faceva il calzolaio. Era arrivato al Palermo perchè il padrelo aveva convinto a rifiutare il trasferimento al Torino. Poco dopo ci sarà la tragedia di Superga. Per 55 anni è stato il rosanero che ha segnato di più in A, superato poi da Miccoli. LA RIVINCITA DI CALLONI Per Gianni Brera era «lo sciagurato Egidio» per itroppi gol falliti nel Milan in maniera clamorosa. Era arrivato a Palermo via Perugia perchè la società rossonera non credeva più in lui. E Calloni fece dimenticare Manzoni nel pomeriggio del 29 marzo 1981 quando lo «sciagurato» ne fece tre al Milan, allora in B, in 35 minuti con la Favorita in delirio per il suo centravanti: punizione all’incrocio, rigore e micidiale contropiede. Finirà 3-1. Prima c’erano le statelet ripletted i Pellizzaron el ‘68-69 (5-1 all’Atalanta) e di Magherini nel ‘75-76 (4-0 al Piacenza). PASTORE CHE GODURIA Tre gol nel derby col Catania non si possono dimenticare. E Pastore quel 14 novembre 2010 passa alla storia rosanero per una tripletta di alta classe, che non manca di ricordare ancora oggi. Finisce 3-1 e Javier dedica il gol a Maradona. […]”.