L’edzione odierna de “La Gazzetta dello Sport” si sofferma sul Palermo e le missioni del tecnico Corini in vista del mercato e dei nuovi arrivi.
L’inizio del ritiro segna l’avvio della nuova stagione, quella che il Palermo è chiamato a vivere da protagonista con l’ambizione di centrare la promozione in A. Tante piccole sfide da vincere che segnino il cambio di passo con la scorsa stagione. La prima riguarda il mercato e il modo in cui ha preso forma sembra indicare la strada giusta nell’opera di rafforzamento. Cominciare la preparazione in Trentino con 5 nuove acquisizioni di alto profilo è un punto di partenza fondamentale.
Lo stacco a un anno di distanza è netto, di questi tempi al Palermo c’erano un allenatore un ds che si sarebbero dimessi e un nuovo tecnico che sarebbe arrivato a una settimana dell’inizio del campionato con un mercato da inventare. Una rivoluzione negli uomini che ha avuto riflessi di adattamento dei nuovi nella fase iniziale del campionato. Oggi il club si è mosso con convinzione: Lucioni, Ceccaroni, Mancuso e Insigne (che verrà ufficializzato nel prossimi giorni) costituiscono una bella iniezione di esperienza e qualità, Vasic un bell’investimento. La rifinitura dell’organico potrà avvenire con calma e un’attenta valutazione per i ruoli ancora scoperti.
Il vantaggio di partire con le idee già chiare e con un gruppo di lavoro che, tra staff tecnico e staff medico-fisioterapico, già si conosce, servirà a costruire una preparazione atletica mirata e una prevenzione degli infortuni accurata. I limiti della passata stagione,dovuti alla costruzione tardiva della squadra e all’arrivo di molti giocatori con preparazioni diverse, non ci sono più, così come le attenuanti. Il Palermo è in grado di partire con una velocità prestabilita fin dall’inizio, con la possibilità di modularla in base ai momenti del campionato, soprattutto nel finale, quando ci sarà verosimilmente da spingere per il rush decisivo.
In tema di infortuni, si sono fatti sentire soprattutto quelli eccellenti, da Stulac a Di Mariano, frenati entrambi quando stavano iniziando a incidere sulle prestazioni del Palermo. L’altra sfida nella sfida, infatti, sarà in questo ritiro riconsegnare i due big nelle migliori condizioni. Il regista sloveno con un lavoro che lo rimetta definitivamente nelle condizioni di prendersi il centrocampo del Palermo, dopo la lesione al tendine della coscia sinistra che lo ha fermato per cinque mesi nei quali è anche andato a curarsi al Manchester City. L’attaccante palermitano in seguito all’intervento al menisco esterno del ginocchio destro a cui si è sottoposto lo scorso aprile e dopo il quale ha affrontato con convinzione il percorso riabilitativo per riuscire a svolgere il ritiro insieme a tutto il resto della squadra.