“«Che dici, ce la facciamo?». Dubbio, ansia e speranza in un breve quesito, forse il più ricorrente, che i tifosi fanno e si fanno tra di loro in queste ore. Dentro o fuori, non c’è molto da attendere. Stasera dal Provinciale uscirà una squadra promossa in serie A. Per il Pescara sarebbe la quinta volta, ma per il Trapani qualcosa di molto di più. Un fatto storico, il traguardo più importante mai raggiunto dal calcio trapanese nella sua storia ultracentenaria. Ecco perché l’attesa è qualcosa di talmente intenso. Ha pervaso ogni angolo della città, ma anche della periferia, ogni strato sociale ed anche chi del calcio solitamente si interessa poco o niente. Un’altra notte prima degli esami. COME NEL 2013 Una vigilia molto simile a quella del 12 maggio del 2013. Anche allora il Trapani si giocava qualcosa che sarebbe passata alla storia: la promozione per la prima volta in serie B, sfiorata un paio di volte negli anni ’60 e sotto la presidenza Bulgarella nel ’95, ma mai raggiunta. Quel giorno il Trapani vinse una rocambolesca partita a Cremona (34) e l’ansia, l’attesa, si tramutarono in una indimenticabile esplosione di gioia che durò giorni. Dei protagonisti di quel Trapani rimane poco: Pagliarulo che ne è diventato il capitano e poi Daì e Basso, finora impiegati poco, in parte per scelta tecnica ma anche perché frenati dagli infortuni. Nizzetto fu anch’egli di quella partita, ma sull’altra sponda, quella cremonese. Siglò la rete del 33 prima del golpromozione di Mancosu. Rimangono, però, due figure importanti, determinanti per il salto in B, e lo stesso dicasi per quanto fatto quest’anno: il presidente Vittorio Morace e il d.s. Daniele Faggiano, l’uomo simbolo della rinascita e quello che il Trapani ha costruito pezzo dopo pezzo, spesso andando a fiutare nei campionati minori. E’ cambiato il timoniere, da Boscaglia a Cosmi, in comune tra i due la fame di vittorie. E Cosmi, cui era stata chiesta una salvezza tranquilla, è riuscito invece a dare concretezza ad un sogno con la forza dei numeri di una stagione da incorniciare, stabilendo diversi record, ultimo dei quali la striscia di 18 risultati utili consecutivi (16 vittorie e 4 pari) interrotta a Pescara. VOGLIA DI FARCELA Ribaltare il risultato dell’andata, con un Pescara così forte, imbattuto da 12 partite, non è facile. Già quest’anno al Provinciale la squadra di Oddo ha vinto, per 30. Un monito per un Trapani costretto a proporsi in avanti con l’intento di fare gol e non subirne. «Bisogna rischiare qualcosa in più rispetto a quanto abbiamo fatto a Pescara, ma deve essere un rischio intelligente – dice Serse Cosmi –. La tattica avrà la sua importanza, però queste sono partite dove determinanti spesso sono gli episodi e la maniera in cui verranno cercati. Sotto questo aspetto il Pescara è stato più bravo di noi all’andata. Speriamo di esserlo noi al ritorno. Sarà qualcosa di particolare a determinare il risultato. Spero a nostro favore»”. Questo quanto si legge sull’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport”.