“Sarà pure un mangiaallenatori, un vulcanico, ma se c’è una cosa che non gli si può imputare è che non abbia il fiuto per i giocatori da lanciare. Maurizio Zamparini, accanto a tanti errori di gestione come quelli della scorsa stagione, in 14 anni di Palermo di talenti tra l’Italia e il resto del mondo ne ha scovati parecchi con una particolare propensione per gli attaccanti. Ilija Nestorovski è soltanto l’ultimo di una lunga serie. Se un grosso punto interrogativo del mercato estivo si sta trasformando in un astro nascente, vuol dire che il patron ci aveva visto giusto. Il suo fiuto abbinato alla rete di consulenti dei quali si circonda porta all’individuazione di elementi interessanti. DA TONI A DYBALA Certo, non sempre la ciambella riesce col buco, però da Toni in poi di attaccanti di valore a Palermo se sono visti parecchi. L’ex campione del mondo di fatto si lanciò verso il grande calcio proprio in rosanero con 50 gol in due stagioni tra Serie B e Serie A. Dopo di lui fu la volta di Cavani scovato in Uruguay dal duo composto da Rino Foschi e Beppe Corti. Erano i tempi in cui Zamparini aveva la possibilità di spendere e se per il Matador mise sul piatto 5 milioni di euro, quella stagione con sei mesi di anticipo nell’estate 2006 acquistò per 8 milioni Amauri dal Chievo. Giovani e meno giovani anche se col passare degli anni l’età media dei colpi messi a segno è si è andata abbassando. Non quella delle cifre spese, perché Hernadez e Pastore sono costati all’incirca 6 milioni a testa, anche se poi per il Flaco, dopo la vertenza tra Zamparini e l’agente Simonian, il Palermo dovette pagare 15,5 milioni di euro. Nel mezzo va menzionato pure Miccoli, anche se non era certo un giocatore da scoprire, a differenza di Ilicic che a in Sicilia non è mai esploso definitivamente. CHE FRETTA CON BELOTTI I veri colpi degli ultimi anni si chiamano Dybala, Vazquez e Belotti. Già, perché anche il Gallo si è lanciato a Palermo da illustre sconosciuto. In due anni tra B e A ha segnato 20 gol tanto da attirare le attenzioni del Torino. Ecco, si può dire che Toni e Belotti hanno avuto un percorso abbastanza simile accomunato da una cessione dalla quale il Palermo avrebbe potuto ricavare molto di più. Toni venne ceduto abbastanza velocemente alla Fiorentina per 10 milioni di euro, a 28 anni, Belotti ai granata più o meno per la stessa somma ai granata ma con l’aggravante di essere più giovani di 7 anni. Col senno di poi e del percorso che lo ha portato fino alla Nazionale, Zamparini ha fatto mea culpa. Il presidente, infatti, non è sempre stato bravo a capitalizzare quanto avrebbe potuto dalle cessioni, anche i 16 milioni Cavani sono stati pochi, così come i 15 per Vazquez. Dove ha realizzato parecchio è stato nelle vendite di Pastore e Dybala, con 40 milioni a testa. Non c’è dubbio però che con una liquidità molto inferiore rispetto al passato scovare giocatori di talento è sempre più difficile. Se il rendimento di Nestorovski andrà a crescere, i 500 mila euro per il suo cartellino verranno decuplicati. È l’anno delle grandi scommesse, ne ha fatte tante Zamparini, ma alcune stano già rispondendo, perché oltre al macedone, anche Posavec e Aleesami stanno diventando certezze. E in attesa dei cinesi non possono che essere buone notizie.”. Questo quanto si legge sull’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport”.