L’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport” si sofferma sul caso scommesse e su Tonali.
Sandro Tonali ora ha fretta. Vuole farsi interrogare il prima possibile, sia dalla Procura di Torino che da quella Federale, per poter confessare e poi pagare. Sa di aver sbagliato sotto il profilo sportivo e che lo aspetta una squalifica, forse anche lunga, e spera di potersi liberare del peso che si porta dentro al più presto. Per questo ieri mattina uno dei suoi legali, l’avvocato Marco Feno, si è presentato nell’ufficio di Manuela Pedrotta, il pubblico ministero che coordina l’inchiesta sulle scommesse illegali, per comunicarle la piena disponibilità del suo assistito a essere interrogato.
E’ stato un incontro informale, utile soprattutto a stabilire un primo contatto. Tonali verrà sicuramente sentito ma il suo interrogatorio non sembra essere così imminente: probabilmente tra la metà e la fine della settimana, con il rischio che tutto possa slittare alla prossima. Prima infatti l’ufficio diretto dal procuratore reggente Enrica Gabetta vuole analizzare il contenuto dei dispositivi elettronici sequestrati al centrocampista del Newcastle e al suo compagno di Nazionale, Nicolò Zaniolo. Gli uomini della squadra mobile diretti da Luigi Mitola si sono messi subito al lavoro ma non hanno ancora terminato. Probabilmente ci vorrà qualche altro giorno prima di riuscire a ultimare tutte le verifiche. Telefonini, tablet e pc che sono arrivati nelle mani degli inquirenti dopo il blitz nel ritiro azzurro di Coverciano della scorsa settimana, quando ai due calciatori è stata notificata l’iscrizione nel registro degli indagati.
Multa e squalifica Dopo aver preso coscienza che ciò che sta mettendo a rischio la sua carriera è una patologia più che un vizio e averlo ammesso in lacrime alle persone che gli sono più vicine, l’azzurro ha deciso di dire tutta la verità alle due procure. Ma se sotto il profilo penale potrebbe cavarsela con una sanzione pecuniaria (l’articolo 4 della legge sull’esercizio abusivo di scommesse — la 401 del 1989 — al comma 3 parla di «condotta sanzionata con l’arresto fino a 3 mesi o un’ammenda da 51 a 516 euro»), a livello sportivo rischia una squalifica pesante, soprattutto se dovesse ammettere, oltre che di aver scommesso sul calcio, anche di averlo fatto sulle partite della propria squadra (attualmente il Newcastle, fino alla scorsa stagione il Milan). Attesa Tutto però dipende dalla Procura di Torino: in Figc il fascicolo su Tonali (così come quello su Zaniolo) è in attesa di essere riempito. Per questo Tonali, che nel frattempo è tornato in Inghilterra per allenarsi con il Newcastle, si augura di poter far ritorno in Italia nei prossimi giorni. Nel frattempo ha già iniziato l’iter per curare la sua dipendenza dal gioco, seguendo anche in questo caso la strada già tracciata da Fagioli, rivolgendosi a uno specialista. Poi proverà a usare la sua storia per salvare altri ragazzi dal demone delle scommesse.