Gazzetta dello Sport: “Terra di nessuno. Da iena Baccaglini ai fantasmi inglesi. Palermo senza pace. Zamparini…”
Continuano i giorni concitati in casa Palermo. Il club è in vendita e si fa avanti, nuovamente, Raffaello Follieri che ieri era in città. Facile intanto rassicura tutti e dice che il 16 verranno pagati gli stipendi. Di seguito quanto scrive l’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport” che racconta di Baccaglini, degli inglesi ma non solo:
“Aveva esonerato pure se stesso. «Mollo tutto», disse all’inizio del 2017. Lui, Maurizio Zamparini, collezionista di teste, il più famelico mangia allenatori del mondo. Pur di liberare il Palermo dalle sue bizzarrie—perché sopportato si sentiva e si sente — aveva deciso di farsi da parte dopo aver avvicendato in panchina 32 allenatori in 16 anni da presidente (8 solo nel 2015-2016). E invece, due anni dopo, è ancora lì a «combattere», sebbene agli arresti domiciliari, tra diffide, potenziali deferimenti e inadempienze altrui: condannato all’ennesima stazione della sua via crucis siciliana, nella speranza che un cireneo, che ora pare assumere le sembianze di Raffaello Follieri, possa tirarlo su e rilanciare la squadra. Perché è l’ennesima corsa contro il tempo, stavolta non per concedere riposo al patron dei mille ripensamenti tecnici anche dopo un giorno (Pruzzo), ma per salvare il club dal fallimento, le cui ombre si sono già allungate sinistre sulle mura della sede societaria.
C’ERA UNA SVOLTA…Serve denaro: subito, adesso. E se non lo tirerà fuori Clive Richardson, ormai ex presidente rosanero dimissionario, come emerge con chiarezza dall’ultimo botta e risposta con l’a.d. Emanuele Facile, si candida a farlo a stretto giro di posta Follieri, «l’americano di Foggia». Affacciato a un’immaginaria finestra con vista sul Barbera, Zamparini ha potuto assistere ieri alla ricomparsa sulla scena di un altro imprenditore con l’indole di innovativo che piace. Egli sarà sembrato di rivedere lo stesso volto sorridente di Paul Baccaglini— in realtà il più credibile tra i potenziali acquirenti dell’ultimo biennio, con una banca alle spalle e 20 milioni di euro «veri» da investire—di quel marzo del 2017, quando la Iena tatuata e accompagnata dall’ex Velina Thais Wiggers si presentò allo stadio gongolante: «Sono io il nuovo presidente del Palermo».
SOLVIBILITA’ L’imperativo è vendere. E un ritorno di Zamparini sarebbe paradossale, benché tecnicamente possibile entro i termini della giustizia (se i giudici annulleranno il contratto di vendita col gruppo inglese e non vi sarà un’ulteriore svolta societaria). Le dimissioni di Richardson e quelle dal Cda di John Treacy, il rappresentante legale della Eight Capital—l’unica società a detenere una partecipazione all’interno della Sport Capital, la controllante del Palermo — hanno accelerato le trattative, perché l’unica fonte da cui poteva provenire denaro liquido ha chiuso i rubinetti. E dopo la messa in mora del club e la conseguente diffida da parte del medesimo Zamparini (all’indomani della scadenza dei termini entro cui sarebbe dovuta entrare in cassa la prima tranche di denaro), ieri in sede si è presentato il d.g. della Lega di Serie B Stefano Pedrelli, ex dirigente rosanero, per lanciare agli attuali proprietari un ultimatum rispetto alle pendenze e alle prescrizioni dell’ordinamento federale del 2015, soprattutto in relazione all’adempimento in merito al profilo bancario, sulla scorta anche delle ultime ispezioni della Covisoc. «Evitare il deferimento del club e i punti di penalizzazione è il primo obiettivo», ha ribadito pure il presidente della Lega Mauro Balata: «E stiamo cercando di supportare la gestione sportiva e di tutelare la prosecuzione del campionato, ma certo non possiamo sostituirci alla società».
IN RITIRO E se Facile, ottimista sul pagamento degli stipendi il 16 di questo mese («Rispetteremo la scadenza e la situazione va avanti positivamente»), è in contatto costante con Follieri, il gruppo inglese ormai prossimo al disimpegno prosegue il negoziato con la cordata americana top secret, che sembra avere però i requisiti necessari, dopo aver ricevuto lunedì scorso una dettagliata lettera d’intenti. Nel frattempo, i giocatori sono partiti ieri per il ritiro prepartita di Roma verso la sfida col Perugia con le rassicurazioni del d.s.Rino Foschi e il sostegno di cento ultras presenti sotto la sede, eppure con la spada di Damocle dei punti di penalizzazione (da 2 a 4) lungo la corsa per la Serie A. Ma pur di evitare il crack societario e non far ripiombare il club nelle tenebre del 1986 sono disposti a tutto: Bellusci e compagni e, in fondo, anche Zamparini. Da «eterno» salvatore della patria, però…”