“A volte sembra che ci sia un destino già scritto. Che il Palermo dovesse far parte di quello di Bruno Tedino se ne erano colti alcuni segnali. «Mia figlia tifa Palermo da molti anni—ammette il tecnico — Lei ne ha 22 e almeno da dieci tifa seriamente Palermo, probabilmente attirata dal colore rosa. E anche la semifinale play off persa col Pordenone ai rigori col Parma con un direttore di gara palermitano è stata un altro segno.Non credo che le cose accadano per caso». L’ennesima scommessa di Zamparini in tema di allenatori, alla sua prima in Serie B, ha voglia di stupire.Tedino ha già lavorato con Zamparini, dal 1995 al 1997,come tecnico degli Allievi Nazionali del Venezia. Un’altra storia rispetto a questa,nella quale c’è una retrocessione che ha segnato in modo irrevocabile il rapporto tra la piazza e il patron friulano e un passaggio di proprietà che stenta a prendere forma. In attesa del closing, Baccaglini ha definito quella del tecnico una scelta figlia di un compromesso fino alla cessione societaria. Tedino, presentato insieme al neo d.s. Lupo, la pensa diversamente: «Ho parlato sia con Zamparini che con Baccaglini, ho trovato un ambiente molto compatto e sereno. Non credo sia stato un compromesso, perché è stata condivisa questa decisione. In Zamparini ho visto una persona legata al Palermo e disponibile al sacrificio. Altrettanto motivato è Baccaglini. Sono rimasto a bocca aperta nel vedere il loro rapporto, molto positivo. In questo momento la cosa più importante è fare il bene del Palermo. Lupo e io abbiamo il fuoco dentro e spirito di sacrificio.Sono orgoglioso di essere qui perché vengo dalla gavetta. Lavorando sodo ho avuto questa chance importante che voglio condividere con tutti, società, staff, calciatori e popolo. Dobbiamo essere molto bravi a trascinare i tifosi che devono ritrovare entusiasmo dopo la retrocessione». AZIENDALISTA L’obiettivo è il ritorno in A, Tedino però dovrà misurarsi con una realtà, almeno fino al closing, in cui le pressioni del proprietario sulla formazione sono state molte forti. «Per quanto riguarda l’influenza di Zamparini, ho trovato una persona leale, energica, ma disponibile ad ascoltare l’altra parte. Sono un tecnico aziendalista, ma in questo momento non mi è stato detto di far giocare uno ol’altro, oppure che resta un giocatore piuttosto che un altro. Non ho trovato una persona energica nel dirmi cosa devo fare.L’allenatore aziendalista non deve essere un esecutore, deve portare la sua competenza al servizio del club». GIOCO E ATTRIBUTI Il nuovo tecnico ha una sua filosofia ben precisa per tentare la risalita. «Nessun calciatore vince le partite da solo. Bisogna fare un team forte, che abbia al centro del progetto la ‘G’ di gioco. Ci vogliono attributi e personalità. E’ questo quel pedigreee quel Dna che cerchiamo. Dobbiamo avere una squadra equilibrata e razionale, che sia anche elastica per poter giocare in maniera diversa. Non sono un integralista, ma sono tassativo nel voler fare qualcosa di diverso da quello che si può aver visto: recuperare la palla velocemente, fare un po’ meno possesso e più verticalizzazione». ISCRIZIONE Intanto, Zamparini ha risposto con un comunicato a notizie riguardo al rischio penalizzazione per irregolarità nell’iscrizione al prossimo torneo: «Ribadiamo che tutta la documentazione per l’iscrizione al prossimo campionato è in perfetta regola con tutte le prescrizioni previste e che perciò non c’è nulla da temere»”. Questo quanto riportato da “La Gazzetta dello Sport”.