Gazzetta dello Sport: “Tedesco può sorridere: «Un Palermo di sostanza, forse avremmo meritato di battere il Carpi». Gilardino: «Gioco finché far gol mi emoziona»”
L’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport” analizza le parole dei protagonisti al termine del match pareggiato tra Carpi e Palermo. Ecco quanto si legge: “Resta un po’ di rimpianto, ma anche la soddisfazione per aver respinto, almeno per ora, l’assalto del Carpi. Giovanni Tedesco può sorridere. Il debutto sulla panchina del Palermo – in attesa del tesseramento del vero tecnico, l’argentino Guillermo Barros Schelotto – lascia tutto sommato un sapore dolce e l’1-1 del Braglia tiene gli emiliani a sei punti di distanza. «Probabilmente ai punti avremmo meritato noi di vincere la gara – spiega a fine partita –, ma soprattutto nella ripresa ci è mancato qualcosa per pungere il Carpi. Un po’ di lucidità soprattutto nell’ultimo passaggio, un’idea vincente per mettere in porta Hiljemark o Trajkovski quando loro erano sbilanciati per cercare la vittoria». E ancora: «Tuttavia abbiamo rischiato anche di perdere la partita all’ultimissima azione – dice ancora Tedesco –, quando Di Gaudio è andato via da solo e per questo dico che il punto è un risultato di sostanza. Lo abbiamo ottenuto contro una squadra che sta attraversando un grande momento. Aveva sfiorato il pari con la Juve, ha fermato la Lazio a Roma, ha battuto Sampdoria e Udinese e bloccato l’Inter. Il Carpi ha ritrovato la sua identità e noi siamo stati bravi a giocare sui loro stessi ritmi». DECISIONE DIFFICILE Il pari emiliano è arrivato su rigore di Goldaniga per un’entrata su Mancosu. Per Tedesco era difficile prendere una decisione da parte della terna. «Dalla mia posizione in panchina – prosegue il tecnico rosanero – sembrava inesistente, ma rivedendolo poi a fine gara in tv qualche dubbio rimane. È stato il classico contatto che si poteva punire o meno. non si capisce bene nemmeno dalle immagini se Goldaniga tocca la palla o il piede, oppure entrambi. La dinamica è molto veloce e il dubbio rimane. Comunque non mi voglio soffermare troppo su questo episodio». RINUNCIA Nella ripresa Tedesco ha rinunciato all’unica vera punta di ruolo, Gilardino, inserendo un centrocampista in più. «Con Cristante volevo un po’ di palleggio in più in mezzo al campo per tenere palla e impedire al Carpi di ripartire. Una volta che abbiamo digerito il loro pari, ciò ci ha permesso di stare più alti e sfiorare il gol». La prima volta, comunque, l’ha vissuta con grande tranquillità. «Ero più agitato in settimana – sorride l’allenatore rosanero –, perché una volta cominciata la gara si pensa solo alla partita. Prima però un po’ di emozione c’è stata, anche perché non accade a tutti di poter allenare la squadra della tua città». A SEGNO Col Carpi per Alberto Gilardino, campione del mondo 2006, è arrivato il sesto gol stagionale, secondo del 2016 dopo quello alla Fiorentina. «L’avevamo preparata bene e credo che alla fine si poteva anche vincere – spiega l’attaccante rosanero –, ma il punto non è da buttare via. In queste due settimane abbiamo cambiato modo di lavorare e i risultati sono arrivati. Il mio gol? Sono felice, fino a quando segnare mi darà queste emozioni non penserò a smettere»”.