“C’è un ’94 in Serie A che sta migliorando sempre di più. Il pensiero viene subito associato a Roberto Gagliardini, ma per quanto siano meritatissime le lodi per l’ex centrocampista dell’Atalanta che ha debuttato da migliore in campo con l’Inter, qui non si parla di lui. Almeno, se ne parla più avanti, non subito. Il ’94 in questione ha vestito anche lui la maglia nerazzurra ed è pure più giovane di Gagliardini: si tratta di Marco Benassi, di cinque mesi più giovane del neointerista. La mezzala del Torino si sta specializzando sempre di più negli inserimenti in area avversaria: l’altra sera contro il Milan ha segnato il quinto gol in campionato (in 18 presenze), battendo presto il proprio record di marcature stagionali, che sono andate a salire negli ultimi cinque anni (1, 2, 3, 4 e ora 5). Oltre al dato numerico, c’è l’aspetto più spettacolare: sembra quasi che Benassi riesca a segnare solo gol belli. L’anno scorso conquistò la perla con il destro al volo quasi alla Van Basten contro il Palermo, quest’anno ci è andato vicino con aggancio e girata contro la Fiorentina e soprattutto con un destro in diagonale all’incrocio contro il Cagliari. Lunedì sera, ai rossoneri, ha infilato di nuovo la perla: mischia in area, risolta con un colpo di tacco furbo, fortunato e da… mediano. Reti così se ne sono già viste, basti pensare alla spettacolare rifinitura di Kalinic in FiorentinaSassuolo, secondo un copione ben definito: cross forte, basso e teso dal fondo, correzione con il tacco. Il gol alla Bettega, o alla Crespo. Benassi non può però sfruttare la velocità del tiro mezzo ciccato da Iago Falque e dunque davanti a Donnarumma deve aggiungerci qualcosa, cioè ampliare il movimento del tacco per dare forza alla deviazione. L’ingrediente «fortuna», con il pallone che prende un rimbalzo imprevedibile e rende impossibile l’intervento del portiere del Milan, rende vincente il colpo. IL PODIO Un gesto molto simile è quello che si aggiudica il secondo posto. Nestorovski riesce così a servire Quaison nel gol del Palermo a Sassuolo: pallone spostato con la suola e poi servito di tacco dietro le spalle, per premiare l’inserimento nello spazio dello svedese. Per il terzo posto, invece, eccoci a parlare di Gagliardini. Tra le tante giocate degne di nota della sua prima partita con la maglia dell’Inter compresa una conclusione in rovesciata dopo appena venti minuti a San Siro: il ragazzo ha una discreta personalità , ha impressionato il modo con cui si è preparato il primo tiro in porta nerazzurro della partita (disinnescato da Sorrentino). Il numero 5, infatti, viene servito da sinistra da Ansaldi e si porta avanti il pallone con il piatto destro: un «controllo orientato» perfetto, perché con un tocco Gagliardini si apparecchia perfettamente per la conclusione, visto che la palla quasi si ferma davanti alla gamba destro, appena al limite dell’area. Se non si nasce Zidane o Pirlo, maestri incontrastati del controllo orientato, quella cosa lì si impara soltanto con ore e ore di allenamento della tecnica individuale. Insomma, ancora una volta siamo qui a benedire la scuola di Zingonia”. Questo quanto riferito da “La Gazzetta dello Sport”.