“Dove andremo a finire, caro lei. Zibì Boniek ha cominciato a combattere la sua battaglia contro gli oriundi parecchio tempo fa, e ora la Polonia trova sulla sua strada una delle nazionali che trae maggior forza dal melting pot. La Svizzera è un insieme di nazionalità da far venire i brividi al presidente della federcalcio polacca. Il quale si è schierato su questo tema più e più volte, scatenando gli applausi (magari non richiesti) di molti gruppuscoli di destra. Ma nella trappola della autodeterminazione delle squadre era caduto in tempi recenti anche Lichtsteiner. «Credo che i tifosi debbano potersi identificare con la loro nazionale», ha detto lo juventino, scusandosi poi perché le parole erano state «fraintese» (ovvio). Anche perché in Svizzera gli immigrati abbondano e anche loro vogliono magari identificarsi in qualcosa. Nella nazionale svizzera ci sono 14 giocatori con radici straniere, 8 sono emigrati, 6 sono nati in Svizzera da genitori di altra nazionalità. C’è un via vai di famiglie che si condensa bene nella storia degli Xhaka, i fratelli che si sono sfidati in SvizzeraAlbania. La nazionale polacca, invece, vuole essere purissima. O almeno, così la vede Boniek, presidente federale non nuovo a posizioni controcorrente. PASSAPORTI La Svizzera è veramente una multinazionale: l’allenatore Petkovic è bosniaco di origine croata, naturalizzato svizzero. Roba da far venire il mal di testa a Boniek. Nella rosa si trovano nomi non proprio da cantoni, tipo Dzemaili, Xhaka, Mehmedi, Embolo, Tarashaj, tanto per fare qualche esempio. Ma Xhaka è nato a Basilea, Tarashaj è di origine kosovara ma è nato in un piccolo Paese del Canton Zurigo, e Seferovic, origini bosniache, è lacustre puro. C’è pure chi è nato in Macedonia come Dzemaili, ma trovare figli di stranieri o giocatori naturalizzati in un Paese che da sempre attira gente in fuga da qualcosa non è poi così sorprendente. E non sarà certo un tema centrale delle riflessioni di Adam Nawalka, il polacchissimo c.t che però è stato assistente a Euro 2008 di Leo Beenhakker, un olandese che ha girato il mondo e magari qualche traccia l’ha lasciata anche nelle concezioni di Nawalka. DUELLO Raccolta intorno a Lewandowski, nato a Varsavia anche se operante in Germania, la Polonia dovrà fare i conti con una squadra che ha saputo superare gli scogli della prima fase Stephan Lichtsteiner, 32 anni, terzino della Juve; Thiago Cionek, 30, difensore del Palermo EPA-AFP LA PRIMA PARTITA con uno stile molto più esuberante di quello al quale l’ex c.t. Hitzfeld aveva abituato i tifosi. Non ha campioni celebrati, ma molti leader indistruttibili come lo juventino Lichtsteiner e un giovane, Embolo, che mezza Europa vuole. Behrami, Shaqiri, Dzemaili sono abituati alle battaglie internazionali. Spesso perse, perché la Svizzera non ha grandi precedenti sul continente, ma il nuovo approccio portato da Petkovic lascia sperare in un ottavo di finale di buon livello. Una partita nella quale i passaporti saranno messi da parte, anche perché per entrare in campo non bisogna passare dal checkin.” Questo quanto si legge sull’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport”.