Gazzetta dello Sport: “Superman Vazquez, il «10» che mena come un mediano, in Europa nessuno come lui – i numeri”
“Il Superman della Serie A ha il mantello rosanero con il numero 20 disegnato sopra. È l’«insospettabile» Franco Vazquez: come Clark Kent, che quando si mette gli occhiali nessuno identifica nell’Uomo d’Acciaio, anche il fantasista italo-argentino del Palermo esprime doti che pochi gli riconoscerebbero. Ed è il migliore in quattro classifiche. Lento e indolente? Guardate meglio. DRIBBLING E GARRA Che fosse un formidabile dribblatore se n’erano già accorti tutti. I numeri confermano. Nel 2015 Vazquez ha superato l’avversario diretto 135 volte, un terzo in più rispetto ai primi inseguitori (Felipe Anderson e Bruno Peres, due brasiliani…): i mostri del calcio europeo non sono nemmeno così lontani, visto che Leo Messi, re del dribbling, ne ha fatti 167 e il folletto Eden Hazard è arrivato a 141. Il numero di legni colpiti invece lo rende il giocatore più sfortunato (o forse più preciso…) del 2015 e attenua i soli 7 gol segnati. Pali e traverse lo hanno fermato 8 volte, il doppio di quelli del 2014. Le sorprese sono altrove. Ha preso il passaporto italiano, però resta argentino: la «garra» ce l’ha nel dna. Anche se non sembra. Franco non dà l’idea di essere il classico lottatore. Eppure nessuno ha fatto più falli (102) e nessuno ne ha subiti di più (172) di lui non solo in Italia, ma in tutta Europa (Neymar, per dire, ha preso 110 falli). Ma il dato più sorprendente arriva dalla voce «palloni recuperati»: dietro i mangia-avversari Nainggolan e Allan e davanti al pitbull Medel c’è proprio Franco, terzo assoluto. È pure quinto per cross, in mezzo a terzini e ali, e quinto per occasioni create, come si addice a un «dieci». LE RAGIONI All’indiscutibile tecnica, dunque, vanno aggiunte valutazioni fisiologiche e tattiche per spiegare questo rendimento da uomo d’acciaio. «Franco esprime un altissimo “wattaggio”, cioè l’indicatore della potenza atletica, e ha grande resistenza: può piazzare due o tre giocate nel giro di pochi minuti perché ha meno debito lattacido», spiega chi lo conosce benissimo, cioè Fabrizio Tafani, ex preparatore atletico del Palermo. E lo fa in modo indifferente con o senza palla: corre praticamente alla stessa velocità. Poi c’è la capacità di recupero – è il giocatore di movimento con più minuti giocati nel 2015: 3.373 – e c’è il genio puro del talento calcistico. «Legge prima degli altri le situazioni di gioco», aggiunge Tafani. Messo tutto nello shaker, esce un giocatore totale che non va ingabbiato, che «deve» partire non troppo vicino alla porta per esprimere potenza e tecnica. Ecco, ora guardate meglio: magari non si vede la «S» di Superman ma la «Z» di Zidane”. Questa l’analisi condotta dall’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport” in merito ai primati di Franco Vazquez in Europa. Di seguito alcune foto: