Gazzetta dello Sport: “Stellone sparge energia positiva: «Siamo il Palermo, niente calcoli»”

L’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport” ha analizzato le parole rilasciate ieri da Roberto Stellone in conferenza stampa. Ecco quanto si legge:

“Carico epositivo. L’energia che emana Roberto Stellone è contagiosa. Quando parla, ragiona sempre nell’ottica delle quattro partite, escludendo l’ipotesi che il Palermo non arrivi in finale. Per la squadra, ovviamente, è medicina allo stato puro, i giocatori rispondono bene al lavoro di questi giorni e Stellone ci crede. «Ho reagito sempre agli aspetti negativi della vita, pensando a recuperare il prima possibile per tornare più forte di prima – spiega l’allenatore romano –. Ho subìto otto operazioni e non ho mai mollato. Il mio sogno era quello di chiuderla il 18 maggio, per non vivere questi venti giorni di tensioni. Essendo, comunque, un
positivo ho detto subito ai ragazzi di riposare un paio di giorni e pensare alle prossime partite». VANTAGGIO Il rinvio dei playoff di una settimana, per il caso Bari, ha di certo agevolato i rosanero per il recupero degli infortunati. L’unico rischio potrebbe essere l’avere aumentato la distanza dall’ultima gara ufficiale giocata. «Sul piano dei recuperi, traiamo dei vantaggi – spiega Stellone –. Sul fatto di tornare in campo dopo venti giorni, può accadere anche durante il campionato e non deve essere un problema. Abbiamo lavorato molto bene  voglio ringraziare medici e fisioterapisti, che lavorano fino a sera per mettere in condizione quei sei, sette giocatori che abbiamo dovuto gestire. Ringrazio anche i ragazzi, che ce la stanno mettendo tutta. Siamo tutti concentrati e consapevoli dell’importanza di queste partite. Ognuno di noi tiene a vincere, per il prestigio, per la gioia dell’annata successiva in A, oltre che per il discorso economico. Tutto rientra nell’interesse di tutti». Stellone chiarisce che non è stato fatto un lavoro specifico per l’aspetto fisico. «Gli infortunati conto di recuperarli tutti, ma dobbiamo andare molto a sensazione, non è un serbatoio in cui se metti più benzina, fai più chilometri. L’unica cosa è osservare i ragazzi e parlare con loro. Abbiamo cercato di lavorare tanto sull’aspetto tattico, mentale e fisico, ma solo dalla partita si vedrà se abbiamo lavorato bene o meno». […]”.