Gazzetta dello Sport: “Sorrentino si, Ballardini no. Adesso c’è Iachini…”

L’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport” si è così espressa in merito al momento poco chiaro che il Palermo sta attraversando: “Non doveva giocare. Scelta disciplinare, dopo la lite della vigilia col tecnico Ballardini. Ma una volta che si è trovato in campo con la fascia di capitano, Stefano Sorrentino ha optato per il ruolo di grande protagonista. L’impiego suo e di Gilardino lo ha deciso il presidente Zamparini con una telefonata a Ballardini, che di fatto ha delegittimato l’autorità del tecnico agli occhi della squadra, aprendo scenari per un nuovo ribaltone in panchina ancora prima del match. E Sorrentino s’è caricato, tirando fuori una delle più belle prestazioni della carriera, con due miracoli su Pazzini a inizio gara che avrebbero potuto riscrivere la storia di questa partita, e del futuro della squadra. Il Palermo ha sbancato Verona anche grazie a un guizzo da centravanti di Franco Vazquez, che ha ripulito un destro svirgolato di Jajalo stoppando il pallone – spalle alla porta – di esterno sinistro per poi in girata bucare Gollini di piatto destro sul palo lontano. Un colpo da biliardo che ha mandato l’Hellas dritto all’inferno. I numeri non sempre dicono tutto, ma riassumono bene alcuni concetti. Se il Verona non è ancora retrocesso è perché c’è un intero girone di ritorno da giocare. Ma dopo il k.o. di ieri più che l’impresa sembra necessario un miracolo. Quattro squadre nella storia della A non hanno ottenuto nemmeno una vittoria nelle prime 19 gare di campionato e nessuna s’è salvata. Sono ammessi gli scongiuri, ma non possono bastare per cambiare la rotta, a maggior ragione se anche quando giochi meglio non porti a casa punti. Il Verona non aveva mai fatto prima 4 tiri nello specchio nel primo tempo, e alla fine il conto delle conclusioni (inclusi i tiri respinti) è arrivato a 30. Segnali positivi resi nulli dallo zero alla voce gol fatti. SEGNI E FUTURO Chi crede nei segni, dunque, ha capito presto come sarebbe finita. Perché i primi 20’ del Verona sono stati quasi perfetti. Delneri ha scelto il doppio centravanti Toni-Pazzini ma non aveva fatto i conti con Sorrentino, né immaginato che al primo affondo il Palermo avrebbe trovato la sentenza con Vazquez, festeggiata da tutti in campo, magazzinieri compresi, a eccezione di Ballardini, rimasto impassibile davanti alla panchina come se la cosa non lo riguardasse. E forse è così: Zamparini si aspetta un passo indietro dal tecnico che ha già fatto sapere che non si dimetterà. Iachini chiede garanzie per tornare (rinforzi e nessuna interferenza da parte della società), in alternativa c’è Viviani, già nello staff rosanero ma senza esperienza in A. Ma questo conta poco: a Zamparini piace sempre stupire”.