“Quattro anni in 90’, un film lungo una partita, intriso di emozioni di ogni tipo. Uscendo dal tunnel degli spogliatoi del Barbera per la prima volta da avversario, Stefano Sorrentino sarà travolto dalle immagini che l’hanno accompagnato nella sua lunga avventura in rosanero. Una storia scritta di proprio pugno fatta di pagine belle, ma anche dolorose. Già, i pugni, quelli che ha opposto migliaia di volte contro ogni pallone diretto verso la sua porta ma che non sono riusciti a evitare la retrocessione nel 2012. BRUTTO INIZIO Arrivò a gennaio, pagato a peso d’oro dal Chievo, ben 4 milioni di euro. Lasciò l’allenatore che domenica si troverà di fronte, Eugenio Corini che quella squadra riuscì a salvarla nonostante la grande perdita in porta. Sorrentino sprofondò in B, probabilmente in quel cammino all’inferno influì una sua incertezza nella gara col Bologna. Qualcosa che fece storcere il naso a una tifoseria di cui in futuro diventerà un’icona. Perché la stagione successiva Sorrentino rimase al suo posto, nonostante le offerte provenienti dalla A rimettendosi in discussione per centrare la promozione. E’ in quella stagione che il portiere conquista il popolo rosanero, diventando un trascinatore dello spogliatoio. Un avvicinamento al ruolo di capitano che ha ricoperto lo scorso campionato culminato con una salvezza centrata all’ultima gara col Verona tra mille difficoltà, anche quelle personali come il rapporto controverso con il presidente Zamparini che dall’anno del ritorno in A ha iniziato a metterlo in discussione a favore del più giovane Ujkani. Ma siccome la squadra disputò un buon campionato alla fine tutto venne ridimensionato, anche per via delle grandi parate di Sorrentino. Il patron si convinse che anche l’anno dopo, grazie alle pressioni di Iachini, il Palermo sarebbe partito da lui. LITI Stefano ha chiuso il suo contratto a Palermo con la fascia da capitano nella stagione più difficile, contraddistinta da 9 cambi in panchina e dall’essere messo in dubbio dal presidente insieme a tutti gli altri anziani. Una politica che trovò un’ottima sponda in Ballardini che nel suo primo mandato stagionale provò a tenere fuori Sorrentino in vista della gara di Verona, quella passata alla storia per la lite tra il portiere e il tecnico che portò all’ammutinamento della squadra che si schierò a favore del capitano. In una stagione al cardiopalmo Sorrentino e gli altri della vecchia guardia sono riusciti a salvare il Palermo, quando anche lo stesso Ballardini si rese conto che senza i Maresca e i Gilardino la missione sarebbe stata impossibile. Sorrentino se n’è andato da eroe, tornando nella sua vecchia casa. Domenica sarà sfida tra ex capitani di Palermo e Chievo, da un lato Corini dall’altro Sorrentino che con una vittoria potrebbe dare un brutto colpo ai suoi ex tifosi”. Questo quanto si legge sull’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport”.