Gazzetta dello Sport: “Sommesse, Tonali smentisce Fagioli. L’ex milanista nega di aver coinvolto gli altri”
L’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport” si sofferma sul caso scommesse e su Tonali.
L’indicazione è chiara: il caso Tonali-scommesse va chiuso in tempi record. Il giocatore del Newcastle come noto ha ammesso alla Procura federale, così come a quella della Repubblica di Torino, di aver puntato sul calcio e sul Milan, violando l’art. 24 del Codice di giustizia sportiva Figc. Reo confesso, dunque, ma in attesa di giudizio. Una posizione che nel frenetico mondo del pallone, quello fatto di una partita ogni tre giorni, rischia di creare pesanti imbarazzi. Possibile che Sandro Tonali, pur avendo ufficialmente violato il Codice, continui serenamente a giocare con la maglia del Newcastle? La risposta è sì, almeno fino a quando non si raggiungerà il patteggiamento, strada scelta dall’ex milanista subito dopo essere stato raggiunto a Coverciano dall’avviso di garanzia della Procura piemontese con l’accusa di aver scommesso su siti illegali.
Alla luce anche di quella che è stata la sanzione di Fagioli (7 mesi più 5) che però non ha mai scommesso sulla propria squadra, Tonali rischia di restare lontano dal campo per almeno 12 mesi, a cui si aggiungeranno un numero variabile di mesi di prescrizioni alternative (probabilmente cinque come lo juventino), ovvero un percorso terapeutico e diversi incontri come testimonial nella lotta alla ludopatia. Intorno a quell’«almeno» 12 mesi ruoterà il confronto tra Chiné e gli avvocati del giocatore. Resta chiaro che nel caso in cui dalla Procura di Torino dovessero emergere nei prossimi mesi fatti nuovi ritenuti rilevanti per determinare delle violazioni sportive, il procuratore aprirà un nuovo fascicolo, con nuove accuse che, se dimostrate, porteranno a nuove pene.
Il suo ruolo La difesa nel discutere i termini del patteggiamento sottolineerà come Tonali abbia subito voluto fare chiarezza sulla sua posizione per quanto scomoda, visto che l’aver scommesso su Milan e Brescia configura un’aggravante nella determinazione della pena. E poi la sua collaborazione, che è ben diversa dall’ammissione di colpa perché deve essere tale da informare la Procura di circostanze (fatti o nomi che siano) di cui chi indaga non era ancora a conoscenza. Nel suo interrogatorio davanti a Chiné, Tonali avrebbe anche chiarito a lungo la sua posizione rispetto alle dichiarazioni di Fagioli («Fu lui a suggerirmi Icebet e nell’ambiente si vociferava che anche lui avesse ingenti debiti in giro»). Il talento del Newcastle ha sottolineato di essere solo uno scommettitore e di non aver mai voluto o dovuto coinvolgere compagni o amici. Del resto non sembra abbia fatto alcun nome.