L’edizione odierna della “Gazzetta dello Sport” riporta un’intervista realizzata a Fausto Silipo, che ha vissuto in prima persona la sfida tra Palermo e Acireale. In rosanero ha trascorso forse gli anni più belli della sua carriera di calciatore (dal‘78 all’82, 108 presenze e 13 gol ), ad Acireale è stato protagonista in panchina di una stagione di B cominciata bene e finita male, con un’amara retrocessione. «Al pensiero di queste 2 squadre che lottano in D, un po’ d’emozione affiora, tornano in mente tanti ricordi, anche se ormai sono abbastanza navigato. Certo, fa specie vedere il Palermo tra i dilettanti». L’Acireale, partito bene, s ’è smarrito. Ha insidie questo derby per i rosanero? «Il Palermo è super favorito ma guai a sottovalutare gli avversari ,incluso l’Acireale che comunque sta messo bene in classifica. Essere favoriti non serve a niente. Al Palermo servono solo i 3punti». Che peso ha il fattore campo, in un derby assente da 19anni? «Beh, è importante l’affetto del pubblico. A Palermo la cornice fa la differenza, soprattutto quando c’è entusiasmo. Ma la partita la fanno i giocatori e anche l’Acireale ha una tifoseria calda e generosa». Tempo di mercato: il Palermo andrebbe rinforzato? «Sono gli altri a rincorrere in classifica, quindi credo che la necessità di migliorarsi riguardi le antagoniste. Il Palermo ha una rosa buona pure in C». Nel‘94-95, alla guida dell’Acireale, pareggiò al Barbera e vinse il ritorno per 3-1. «All’andata ci davano per spacciati, ma conquistammo un buon pareggio. In casa, invece, giocammo forse la miglior partita della stagione, vincendo per altro con 2 gol di due palermitani, Modica e Vasari. Servì a nulla: perché pareggiando a Perugia una partita che definirei strana, finimmo in Serie C-1 immeritatamente». Domenica per chi tifa? «A Palermo ho trascorso 4 anni intensi, ho tanti amici, anche ad Acireale sono stato bene, ma solo un anno: allora dico Palermo».