Gazzetta dello Sport: “Si salvi chi può. Ora il Carpi corre, l’Atalanta ha paura e il Palermo rischia. Quanti guai per Novellino”

E così si riparte, con un rimescolamento di gerarchie che si faceva fatica a ipotizzare solo un mese fa quando, dopo la 24ª giornata, il margine tra terz’ultima e quart’ultima era di 5 punti. Ora si è ridotto a due e dalle sabbie mobili si sono tirate fuori le genovesi, mentre sono sprofondate Udinese e Atalanta, vittime di una lunga crisi di gioco e risultati. Si riprende e come se fosse un altro mini torneo: sei squadre per tre posti. Per motivi diversi, hanno diritto di sperare tutte, anche il Verona, desolatamente fermo a 19. Vediamo perché. LA QUOTA I dati Opta dimostrano che nell’ultimo decennio la quota salvezza (che si fissa un punto sopra la classifica della prima retrocessa) è scesa ben al di sotto dei mitici 40 punti, di solito indicati come obiettivo dagli allenatori più prudenti. L’anno scorso era di 35, nelle due stagioni precedenti addirittura era precipitata a 33. E in questo campionato? Difficile fare ipotesi, anche perché la terz’ultima di un anno fa (il Cesena) aveva ben 4 punti in meno di quella attuale (Frosinone), quindi è quasi certo che la quota tornerà ad alzarsi. I precedenti danno un’idea precisa di quello che potrà accadere: per esempio, nell’era dei tre punti a vittoria (stagione 1994­ 95) solo dieci squadre su un totale di 70 (escludendo la Juve 2006) sono retrocesse avendo 30 punti dopo 29 giornate. Si va dal Foggia 1995 al Siena 2013, passando per il Verona di Malesani nel 2002 (ricordiamo che fino al 2003­04 c’erano 4 retrocessioni). Ancora: quando il Palermo ha raccolto 27 o meno punti dopo 29 gare, è puntualmente retrocesso: è accaduto 7 volte, calcolando i 3 punti a vittoria. Sul Frosinone: solo una squadra (il Sassuolo due anni fa) si è salvato subendo 55 gol a questo punto del campionato. Buone notizie, invece, per Udinese e Atalanta: dal 1994 a oggi, non sono mai cadute in Serie B dopo aver ottenuto almeno 30 punti. BOLOGNA DECISIVO I numeri dicono molto, ma non tutto. Reja fa bene a non fidarsi: ieri ha incontrato la società che gli ha confermato la fiducia. A tempo, nel senso che se non ottiene un risultato positivo in casa con il Bologna (appello ai tifosi, ridotto il prezzo dei biglietti), il destino è segnato. Impensabile un girone fa quando l’Atalanta era ottava a un passo dalla zona Euroleague. Come Castori fa bene a non dare troppo peso al 2­1 con il Frosinone: l’eccesso di euforia potrebbe avere gravi effetti collaterali domenica proprio a Verona. Così vanno le cose in coda: si riparte con nuove certezze e due nuovi allenatori. Sempre che Zamparini non cambi idea nelle prossime ore”. Questa l’analisi dell’odierna edizione de “La Gazzetta dello Sport” sulla lotta per non retrocedere.

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Redazione Ilovepalermocalcio