“Nemmeno la più perfida delle sceneggiature avrebbe potuto concepire un finale così: con il Venezia a frapporsi tra Zamparini e la Serie A. In verità, nemmeno il patron avrebbe potuto immaginare, a inizio stagione, di doversi giocare la promozione ai playoff, per di più contro il suo passato. Il segnale che qualcosa è andato storto, in quest’annata, è evidente, soprattutto perché sarà una neopromossa a tentare lo sgambetto a una big del campionato. Il Palermo ha bisogno della A per preservare i conti e il futuro, uno scenario nel quale, a suo dire, Zamparini non ci sarà. In effetti, non è più presidente, non fa parte più del Cda, ma si tratta di un ritornello già sentito toppe volte negli ultimi anni. A conti fatti decide ancora tutto lui e di trattative concrete per la cessione della società ancora non se ne vedono. A Venezia, invece, dopo qualche avvertimento andò via sul serio. Una storia conclusa dopo 15 anni. Zamparini, infatti, rilevò il Venezia nel 1987, evitandone il fallimento, e grazie alla fusione col Mestre lo iscrisse al campionato. Da lì partì una cavalcata che nel giro di 5 anni portò i veneti dalla C2 in B. Ce ne vollero altri 6 per centrare la storica promozione (1997-1998) in A con Novellino in panchina e Iachini in campo, due volti che poi ritroveremo anche a Palermo. Zamparini riuscì a tenere due stagioni nella massima serie i lagunari per poi retrocedere il campionato seguente. Ma ripeté la scalata l’anno successivo con Prandelli in panchina (2001-02). Dopo la seconda retrocessione si aprì la stradaverso Palermo. […]”. Questo quanto riportato dall’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport”.