Gazzetta dello Sport: “Sì, il Palermo di Sorrentino aveva «Gli occhi della Tigre». L’ex portiere rosanero ha presentato in città il suo libro: «Storica la mia lite con Ballardini»”
“E’ tornato nella città dove lo chiamano ancora capitano. A distanza di un anno, Stefano Sorrentino vive forte nella memoria dei tifosi. Un sentimento condiviso e riversato nel libro autobiografico «Gli occhi della tigre», scritto con il giornalista Marco Dell’Olio, con una sezione corposa dedicata alle quattro stagioni vissute a Palermo. Anni in cui si sono alternate delusioni e gioie come la retrocessione in Serie B, il pronto ritorno in A e la salvezza al fotofinish di due stagioni fa, ma anche rapporti controversi come quelli con Ballardini e Zamparini. «Ci sono tanti aneddoti sulla parte di Palermo, perché ne abbiamo fatte tante».
CHE LITE Come la lite con Ballardini, uno dei momenti più critici della scorsa stagione, alla vigilia della gara di Verona. «Ero stato avvisato da Sicignano che Ballardini non mi avrebbe fatto giocare, perché qualcuno gli aveva detto che noi italiani volevamo il ritorno di Iachini. Quando convocò me e Colombi in mezzo al campo, mi disse che gli sembravo nervoso quando in realtà conoscevo la motivazione e da lì successe quel casino – ricorda –. Quando Ballardini tornò, chiese scusa a tutti. E’ venuto a trovarmi qualche giorno fa, a Verona, e abbiamo anche pranzato insieme».
ZAMPARINI Con Zamparini molti alti e bassi. Il patron gli preferiva prima Ujkani e poi Posavec. «Zamparini mi ha voluto fortemente e, grazie pure a Iachini, ho ricevuto la fascia da capitano. Lui s’innamora e si disinnamora facilmente, ha provato a vendermi in ogni mercato, ma poi sono diventato il portiere con più presenze nel Palermo. Da capitano, l’ho sentito di più. L’ultima telefonata arrivò prima della sfida con il Frosinone Mi chiese come avessi visto Ballardini e si lamentava della formazione, perché aveva provato tutti gli italiani: mi disse che eravamo in B, che lo voleva cacciare e mettere in panchina Di Marzio. Mi chiese cento volte se giocava Maresca, lo riteneva lento: gli riposi di sì, perché Enzo ci sarebbe servito». Avendo assistito alle stesse scene in questa stagione è come se la retrocessione fosse stata cercata. «Non penso che qualcuno possa farsi un dispetto da solo. Non è che retrocedi e ti danno subito i soldi del paracadute. E stata una stagione negativa. Le scelte sbagliate magari sono dovute anche ai troppi cambi di allenatore».
FULIGNATI OK IN B Sorrentino svela di avere parlato con Baccaglini. «L’ho sentito il giorno del mio compleanno, per caso, mi ha fatto gli auguri. Ritorno? Ho due anni di contratto con il Chievo e chiuderò lì la mia carriera, poi magari da dirigente, mai dire mai… Non potevo immaginare che il Palermo potesse andare in B, ma non volevo rischiare e neanche fare la chioccia a Posavec. Fulignati? Può essere un punto di partenza in B. È giovane, sbaglierà come tutti, ma ha dimostrato nella seconda parte di campionato, quando ha giocato con continuità, che può sostenere una piazza “mangia portieri” come Palermo. Ha anche un maestro come Sicignano, ma serve un progetto. Baccaglini? Quando diventerà proprietario saprà cosa fare, ha fatto tanto fuori dal calcio. Per il Palermo è un passaggio storico, visto l’addio di Zamparini dopo tanti anni e ci sta che stia andando tutto per le lunghe come è successo per altre cessioni societarie»”. Questo ciò che si legge sull’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport”.