Gazzetta dello Sport: “Sì, Jajalo si riprende il futuro. Il mediano in cerca di doppio riscatto: «Voglio conquistare Palermo e la mia Bosnia»”

Più che un leader, Mato Jajalo preferisce definirsi l’interprete del gruppo, visto che parla 5 lingue e giornalmente si dà da fare per aiutare i compagni più giovani, soprattutto gli slavi. L’anno scorso si è messo a disposizione di Trajkovski e Djurdjevic, adesso si dedica a Balogh, Posavec e Nestorovski. Al di là delle etichette, comunque, Jajalo è di certo uno dei «nuovi» riferimenti del gruppo di Ballardini. Di esperienza ne ha accumulata a sufficienza. Quello che inizierà sarà il suo terzo campionato in rosanero. Arrivato nel gennaio 2014, si è subito imposto con Iachini. Poi l’involuzione: «L’anno scorso è stata una stagione molto particolare, ma ciò che successo ci ha uniti e ci ha fortificati. Adesso siamo più affiatati tra di noi. Io, che parlo più lingue, sono un po’ il traduttore del gruppo. Avendo giocato in più paesi, per altro, so quanto sia difficile ambientarsi ed è per questo che cerco di aiutare i nuovi». Come Nestorovski, per esempio, che è in attesa di veder ratificato il proprio tesseramento, e che sta facendo di tutto per mettersi in mostra, anche agli occhi dei suoi compagni: «Ilija finora ha fatto bene – sottolinea Jajalo –. Si tratta di un ragazzo che vede bene la porta, la sente molto. Però abbiamo fatto soltanto un’amichevole e quindi è prematuro esprimere giudizi. Le difficoltà per un giocatore all’esordio in A sono tante. Il campionato italiano è tra i più difficili. Bisogna lavorare molto sull’aspetto tattico. Ballardini sta insistendo molto sul fatto di giocare a due tocchi. Secondo me è importante. Abbiamo giocatori molto veloci in avanti e dobbiamo sfruttare queste qualità». BRINDISI DI COPPA Intanto, è volato via oltre mezzo ritiro e fra poco più di una settimana la squadra tornerà a Palermo per iniziare a preparare l’esordio in Coppa Italia (il 13 agosto, contro il Bari o la vincente di Cosenza­Frattese). Un ritiro fruttuoso, a giudizio di Jajalo: «Stiamo lavorando in tranquillità, il ritiro è molto importante e il lavoro fatto qui in Austria ci tornerà utile. Che campionato mi aspetto? Beh, sicuramente vogliamo fare meglio della scorsa stagione». AAA CERCASI RINFORZI E non sarà facile se non arriveranno rinforzi soprattutto a centrocampo. Il reparto mediano è quello più deficitario, sia in termini qualitativi che numerici. In passato Jajalo è stato impiegato soprattutto davanti alla difesa, ma il Palermo sta cercando un regista che di fatto vada a sostituire Maresca: «Siamo in pochi, quindi è normale che arrivi qualche giocatore, ma questo non vuol dire che chi c’è, sia scarso». RISCATTO Sicuramente da Jajalo i tifosi si aspettano di più. L’ex Siena l’anno scorso ha messo assieme 28 presenze, di cui 24 da titolare, ma non sempre si è dimostrato all’altezza e nei match di fine stagione, quelli che hanno deciso la salvezza, è partito sempre dalla panchina. Probabilmente lo stesso Jajalo pretende di più da se stesso, anche per tornare in nazionale, che però – attenzione – non sarà quella croata con la quale ha giocato due amichevoli in passato, ma quella di Bosnia di Pjanic e Dzeko: «Io sono nato in Bosnia (a Jaice, ndr), l’allenatore della nazionale bosniaca mi ha chiesto la disponibilità e io ho accettato. Non voglio più parlare della Croazia».” Questo quanto scrive l’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport”.

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Redazione Ilovepalermocalcio