“Il 3 agosto 2018, in risposta all’ennesima sollecitazione della Lega B, Roberto Fabbricini prese carta e penna per chiudere definitivamente– si pensava – la questione ripescaggi sì o no. «La Federazione Italiana Giuoco Calcio –scriveva in un comunicato ufficiale – rende noto che ha più volte rappresentato alla medesima Lega come le disposizioni federali non consentono il mutamento del format del campionato da 22 a 20 squadre dalla corrente stagione sportiva». Privatamente, poi, a chi gli chiedeva se ci fosse anche solo
una possibilità di bloccare i ripescaggi, Fabbricini rispondeva: «Devono passare sul mio cadavere». LA VIRATA Cinque giorni dopo, nella serata di mercoledì, dopo un’intera giornata passata a confrontarsi con collaboratori e legali, nonostante tutti fossero ancora fermamente convinti dell’impossibilità di cambiare il format di un campionato in corsa, la posizione di Fabbricini è cambiata, si è fatta più possibilista. Su sollecitazione del Coni che avrebbe trovato uno spiraglio giuridico tra le pieghe delle Norme organizzative interne della Figc (che all’articolo 49 fissano a 22 squadre il format della B), il
commissario ha riaperto la pratica. Decisivo l’arrivo in Federazione di 19 lettere firmate dalle società di B –che avevano già deliberato in due distinte assemblee la richiesta di bloccare i ripescaggi – tutte con lo stesso testo e la medesima richiesta a Fabbricini: lasci la Serie B a 19 squadre. LE PERPLESSITÀ Possibile? Ieri mattina, dopo una notte di riflessioni, la cosa è diventata probabile. E la notizia ha cominciato a diffondersi. Addirittura, ad un certo punto della mattinata si annunciava come imminente la pubblicazione di un comunicato. Sono partite le telefonate, il presidente Mauro Balata – felice e soddisfatto, è
stata la sua battaglia, ma ora dovrà ritrattare l’accordo sui diritti tv con Dazn (prevedeva un minimo di 20 squadre, non 19) – ha avuto conferme dalla Federazione, ha riunito il suo Direttivo, ha stabilito un cronoprogramma serrato: sorteggio dei calendari lunedì o martedì, avvio del campionato il 24. Chi c’è,c’è. Solo che, col passare delle ore, pur restando quello l’orientamento della Figc, la vicenda ha subito un rallentamento e il comunicato non è più uscito. Un po’ per l’estrema delicatezza della questione, un po’ per le pressioni che Lega Pro e Aic hanno cominciato a esercitare su Fabbricini, che ad un certo punto si è reso irreperibile. Fatto sta che in Figc nessuno si stava occupando della questione e Claudio Lotito, l’altro grande regista dell’operazione, ha cominciato ad agitarsi e a chiamare tutti. Il comunicato ufficiale sarà pubblicato oggi? A Balata hanno assicurato di sì. Ma qualcuno proverà ancora a far riflettere Fabbricini. I RISCHI Del resto, la questione è molto scivolosa. Le sei società che hanno presentato domanda di ripescaggio in B – Catania, Novara, Siena, Ternana, ProVercelli, Entella – divise su chi ha il punteggio migliore – e pronte a lottare sul punto al Collegio di garanzia del Coni – sono pronte a procedere unite contro la Figc. Oggi alle 15 annunceranno in una conferenza stampa congiunta le contromosse. Ma è facile prevedere che si rivolgeranno in primabattuta al Collegio di garanzia e,successivamente, se necessario, al Tar del Lazio. C’è un precedente confortante. L’11 agosto 2014 il Novara ottenne dal Collegio del Coni, allora in funzione di Alta corte di giustizia sportiva, che la Figc ripristinasse con un ripescaggio l’organico della B a 22 squadre, riempiendo la casella lasciata libera dal fallimento del Siena. Alla fine ne beneficiò il Vicenza, e non il Novara, quindi ancora beffato. È più rilevante il principio che il Coni stabilì: il format della B è a 22 squadre, come stabilito dall’articolo 49 delle Noif, e non può essere modificato decidendo in corsa di non effettuare più i ripescaggi. Cosa succederebbe se le sei eventuali ricorrenti ottenessero dal Collegio di garanzia lo stesso responso? Diventerebbe una Serie B a 25 squadre?È anche una questione di tempi: i responsi dei tribunali non rischierebbero di arrivarea campionato iniziato? LA BEFFA Tempi che da ieri per l’Entella suonano davvero beffardi. La Corte d’appello federale, infatti, ha deciso di rimettere gli atti del ricorso dei liguri, unitamente a quelli relativi al reclamo del Cesena contro il – 15 subito in 1 ° grado, al Tribunale federale nazionale. «Rilevato che il presente giudizio integra un’ipotesi di liti sconsorzio necessario –scrivono i giudici di 2° grado – rimette gli atti al Tfn per la trattazione della presente controversia unitamente a quella concernente gli altri soggetti riguardati dal deferimenton. 670 del 25 giugno 2018». Tradotto in parole povere: il Cesena non poteva essere processato e condannato separatamente dal Chievo.D unque, anche per il club romagnolo, che a giorni sarà ufficialmente fallito, appuntamento al 12 settembre,a campionato di B abbondantemente iniziato. L’Entella promette fuoco e fiamme”. Questo ciò che si legge sull’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport”.