Gazzetta dello Sport: “Ventura: «Serve un’Italia al top. L’Albania è affamata»

“«Non ci sarà un solo minuto di partita facile». Sempre meglio prepararsi al peggio: a camminare in discesa si fa sempre in tempo. Giampiero Ventura lo sa, è un po’ la sua (per ora) breve storia azzurra. C’è stato un tempo in cui con De Biasi si è sfidato a distanza per guidare la Nazionale, oggi è diventata una sfida a distanza (di punti) fra le rispettive nazionali. Destinazione: Mondiale. Rispetto a nove mesi fa, almeno una cosa non è cambiata: lui continua a stare un’incollatura davanti al collega. Alla fine ha vinto lui la prima corsa, quella per diventare c.t. azzurro, e poi ha vinto e pareggiato una partita in più dell’avversario di stasera. Per il resto, lo scorso giugno forse neanche Ventura poteva immaginare che sarebbe mutato il corso di tante cose. E che ieri si sarebbe ritrovato a dire «se da questa partita avremo una risposta positiva ­ risultato e prestazione ­ avremo fatto qualcosa che sei mesi fa sarebbe stato impossibile pensare».

NELLA STORIA Molto nel frattempo è cambiato: nella direzione che Ventura desiderava, non solo immaginava. E in così poco tempo. Credito con i club, autonomia di lavoro, mezzi a disposizione, libertà (e variabilità, volendo) di impronta tattica. E però un certo destino è rimasto identico: l’obbligo, quasi la schiavitù, di dover vincere sfide come quelle di stasera. Non sarà facile, dice, «perché è una partita molto delicata». Più facile dire quello che servirà per venirne a capo: «Una buona Italia. Di più: un’Italia al cento per cento, perché il 50-­60 per cento non potrà bastare. L’Albania vivrà questa notte come un’occasione per entrare nella storia: è facile capire cosa rappresenta per loro, e anche per De Biasi. E non mi riferisco al fatto che avrebbe potuto essere sulla panchina della Nazionale al posto mio, questo è chiacchiericcio. Parlo di una cosa molto più importante: l’Albania affronta l’Italia per la prima volta in una partita ufficiale».

IL PESO DELLA GARA Basha avrebbe «confessato» di aver spiegato a De Biasi e ai compagni come battere l’Italia: «Ah sì? Basha gioca a Bari, dove abito: vorrà dire che avrà difficoltà a circolare, prima o poi lo becco…». Ventura ci ride su, non è per quello che parla di gara delicata. Ci sono le motivazioni dell’Albania. Ci sarà un Barbera (quasi) tutto esaurito, ma non solo di tifosi italiani: «Ci saranno tanti albanesi, perché ce ne sono ovunque: mi aspetto un’invasione. Ho un sacco di amici albanesi, mi scrivono “Stiamo arrivando”…». Ma soprattutto c’è il «peso» di questa partita: «Per la qualificazione, certo. E perché può dirci se e come stiamo crescendo. Mi auguro un passo avanti rispetto all’ultima partita fatta, che pure aveva già dato segnali positivi. Uscirne bene significherebbe essere davvero sulla strada giusta». E se poi la Spagna non dovesse uscire altrettanto bene dalla gara con Israele… «Le partite facili non esistono e Israele ha perso solo con noi: per il resto le ha vinte tutte. Anche per questo battere l’Albania è importante a prescindere: per avvicinare la Spagna o distanziare ulteriormente Israele». Con la Spagna si giocherà il 2 settembre: «Mi piacerebbe che ci arrivassimo con tre giornate nelle gambe. Il campionato non può cominciare prima del 20 agosto? Bene, facciamo un turno infrasettimanale il 23». Venti, 23 e 27 agosto: tre giornate”. Questo ciò che si legge sull’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport”.