L’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport” si sofferma sulle panchina di serie B in continuo cambiamento.
Isolando le ultime 12 giornate, nessuno ha fatto meglio di Pisa e Frosinone con 24 punti. La media di due a partita – evidentemente da primato – è esattamente quella fatta registrare da Luca D’Angelo, che il Pisa se l’è ripreso ultimo in classifica dopo l’esonero di Maran e l’ha trascinato di peso in zona playoff. Altro che minestra riscaldata: il ritorno del tecnico pescarese è il manifesto di come cambiare possa dare una sterzata in positivo. Quello che devono aver pensato in tanti, visto che ben 12 club – è record, siamo ancora nel girone d’andata – oggi non hanno più l’allenatore con cui hanno iniziato il campionato. Da Ferragosto a Natale, una rivoluzione su più della metà delle panchine che racconta come allenare in questa Serie B non sia proprio un mestiere tranquillo.
Effetto Gila La casistica è diventata così ampia che si fa fatica a individuare una tendenza. Oltre che per il Pisa, si può parlare di cambiamento provvidenziale anche in casa Südtirol: Pierpaolo Bisoli viaggia nelle 15 partite della sua gestione a 1,73 punti di media, ha perso una sola volta e ha dato sicurezze a una squadra ferma a 0 dopo le prime 3 gare gestite da Leandro Greco (uomo del club, traghettatore dopo la separazione da Zauli e rimasto poi nello staff). In un arco temporale decisamente più stretto, quindi con un giudizio più cauto, i tre turni con Alberto Gilardino in panchina hanno portato al Genoa 7 punti, media di 2,33 che sopravanza l’1,60 dell’era Blessin. Se la partenza sprint gli ha tolto l’etichetta del traghettatore dopo la promozione dalla Primavera, sarà il rendimento sulla media distanza – magari aiutato da un mercato già caldo – a giudicarlo compiutamente. Discorso applicabile anche ad Aurelio Andreazzoli, 4 punti in altrettante partite da quando ha ereditato la Ternana da Lucarelli (esonerato con 1,57). Una successione non semplice.
Alti e bassi Paolo Vanoli in 6 gare a Venezia ha raccolto un punto in più rispetto a quelli di Javorcic nelle prime 11. Una buona media per togliersi dai guai (1,33), nonostante la sconfitta contro il rigenerato Perugia del Castori-bis. Da quando il presidente Santopadre l’ha richiamato, post dimissioni di Baldini, l’esperto tecnico marchigiano ha cambiato marcia con 12 punti in 9 partite. E’ media salvezza (1,33) anche quella di Moreno Longo a Como, mentre Viali al Cosenza (0,85 in 7 gare) sta faticando come il suo predecessore Dionigi (un punto a partita). Il giudizio rimane in sospeso per i campioni del mondo Fabio Cannavaro al Benevento e Daniele De Rossi alla Spal. Entrambi, nelle ultime settimane, sembrano aver superato le difficoltà di adattamento. La media punti è però molto simile a quella dei predecessori: 1,25 per Cannavaro contro 1,17 di Caserta, mentre Venturato a Ferrara aveva chiuso con 1,13 e De Rossi è risalito a 1,10 dopo il successo di Parma. Variazioni non sostanziali, comprensive del prezzo da pagare per l’avvio di un nuovo corso.