L’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport” si sofferma sulla vicenda che coinvolge Masiello.
La decisione è stata presa da tempo e oggi – salvo improbabili colpi di scena – sarà ufficializzata. Ma senza tanti fronzoli e tante parole, solo con una semplice lista dei convocati. Stop. Andrea Masiello non tornerà a Bari. Il Südtirol, dopo lunghi giorni che hanno sconvolto la sua serenità, è pronto a diramare l’elenco dei giocatori per domani senza il nome dell’esperto difensore, 8 volte in campo nella squadra rivelazione della B. La nona presenza sarà rinviata a forza dopo la sosta. «Il male minore» sussurrano voci vicine al club. Nessun commento ufficiale, difficilmente ne parlerà Pierpaolo Bisoli nella conferenza della vigilia. Meglio giocare la partita e chiudere in fretta la vicenda.
Lo scandalo I tifosi del Bari si erano segnati questa data sin dal giorno in cui Masiello aveva firmato per il Südtirol. Al varo del calendario, il 12 novembre era solo il sabato della sfida contro un’altra neopromossa, dal 5 settembre (quando lo svincolato difensore 36enne ha firmato il nuovo contratto) è diventato il giorno della resa dei conti. A Bari aspettavano il protagonista di uno degli scandali più dolorosi del calcio italiano, il calcio-scommesse del 2011. Non l’unico, per carità. In tanti si sono venduti le partite, ma lui agli occhi dei tifosi ha commesso un reato imperdonabile, vendendosi la partita più attesa. Derby Bari-Lecce del 5 maggio 2011, penultima giornata, Bari già retrocesso, Lecce che vincendo ha festeggiato la salvezza in A. Una vittoria taroccata da Masiello, che con un’autorete ha sigillato lo 0-2. Una scorrettezza da lui ammessa durante uno dei processi: «Quando il risultato era sullo 0-1 – scrisse al pm – ho sfruttato un’occasione che mi si è posta per poter cristallizzare definitivamente l’esito di sconfitta per il Bari e per poter quindi ottenere il pagamento promessomi (si è parlato di 50 mila euro, ndr ) realizzando così l’autogol con cui si è concluso l’incontro». Masiello ha patteggiato una pena complessiva di quasi due anni e mezzo, è risultato protagonista di altre combine, è stato considerato addirittura a capo dell’organizzazione che provvedeva a taroccare le partite, ma quella del derby è rimasta una ferita aperta in tutta Bari.