Gazzetta dello Sport: “Serie B, il giorno della verità. La Reggina rischia grosso. Il Lecco ha più speranze”

L’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport” si sofferma sul caso Reggina e Lecco con la sentenza Covisoc attesa per oggi.

È tempo di esami pure per il calcio e non solo a scuola. Ma stavolta la partita non si gioca sul campo, piuttosto fuori. In particolare sui tavoli dei due organismi “istruttori” che devono verificare i requisiti delle squadre che hanno fatto domanda di iscrizione ai campionati: la più nota Co.vi.So.C, che si occupa del «controllo dell’equilibrio economico-finanziario delle società del calcio professionistico», e la Commissione Criteri Infrastrutturali e Sportivi-Organizzativi, incaricata di verificare se il club è a posto con lo stadio.

Scadenze Cosa e quanto:i rischi del Lecco. Dunque, il Lecco. La questione riguarda l’invio della famosa firma del prefetto di Padova, una sorta di benestare all’utilizzo dello stadio, spedita in ritardo di qualche ora (le sette di sera del giorno dopo) con alcuni documenti integrativi. L’alibi difensivo numero uno è chiaro: se nel Manuale delle Licenze Nazionali, i termini sono da considerare «perentori», non può sfuggire il fatto che dal momento in cui fu fissato il famoso 20 giugno è cambiata una cosa fondamentale: la data dell’ultima partita dei playoff. Il 27 aprile, infatti, per cautelarsi di fronte al caso Siena, poi escluso dal torneo promozione, la Lega Pro ha spostato dall’11 al 18 giugno la gara di ritorno. Si è passati dunque da uno spazio di 9 giorni per predisporre una documentazione ad uno di appena 48 ore. La stessa Lega di B con il suo presidente Mauro Balata ha ammesso l’esistenza del problema.

ContiIl difficile equilibrio dei numeri reggini. Lo stato d’arte della Reggina è diverso perché investe l’elemento dell’«equilibrio economico-finanziario». La filosofia dei controlli è quella di impedire che a campionato in corso) una società fallisca. La società non ha tenuto conto delle scadenze federali, prendendo in considerazione le prescrizioni del Tribunale Fallimentare. Che le consentono di pagare entro il 12 luglio i debiti con l’Erario e entro il 12 ottobre «gli incentivi all’esodo». Il consiglio federale, lo scorso 19 aprile, ha cambiato le norme per rafforzare la «specificità dell’ordinamento sportivo rispetto a quello statale». E quell’«entro» è ora il rischio più grande per la Reggina.

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Redazione Ilovepalermocalcio