Gazzetta dello Sport: “Serie B. Gli indizi dopo la prima giornata. Flop Palermo, i rosanero tornano su Coda”

L’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport” si sofferma sul campionato di serie B iniziato e il flop del Palermo.

Lo squillo più intenso nella prima giornata è arrivato dal Venezia. Tre gol al Como, facendo vedere un calcio disinvolto e incisivo, ma soprattutto dimostrando di avere ritrovato subito la condizione che la stagione scorsa, nella parte finale (dopo un inizio da incubo), aveva portato la squadra di Paolo Vanoli ad essere considerata una temibile rivale nei playoff, dove si è arresa soltanto al Cagliari. Può il Venezia adesso giocarsi la promozione? Sicuramente sì. Anche perché sono in arrivo altri innesti (Altare, Lella) per una rosa che a breve sarà completa e altamente competitiva.

Le altre Hanno bagnato il debutto con i tre punti altre due grandi che meritano attenzione. Di sicuro il Parma, che ha domato una Feralpisalò emozionata (era la sua prima volta assoluta in Serie B) manifestando una maturazione e una gestione della gara forse mai notate nella stagione scorsa: ottimi progressi per il lavoro di Fabio Pecchia. L’altra big è la Sampdoria, che non ha sicuramente un organico temibile (almeno rispetto alle altre), ma sta crescendo al riparo dalle beghe societarie sotto la saggia gestione di Andrea Pirlo: buone idee, diverse alternative, maturità e approccio consapevole, il tutto accompagnato da un grande sostegno dalla piazza. No, dimostrare subito tutto questo non è stato poco. Considerazione finale per le altre due squadre vincenti al debutto. Cittadella e Cosenza difficilmente andranno in A, ma sono due vere mine vaganti: ufficialmente parlano di salvezza, ma sotto sotto covano l’ambizione di arrivare più in alto possibile. Ce la faranno? Chissà: di sicuro faranno piangere tanti…

Nonostante la concomitanza si presenti da anni, siamo sempre alle solite. Giocare in pieno mercato è una variabile che incide. A qualcuno dà fastidio, soprattutto a quegli allenatori che hanno giocatori scontenti (magari dopo una retrocessione) e non possono contare pienamente su di loro fino a quando non saranno chiuse le trattative. Per altri però è un aiuto. Il caso Menez a Bari è un esempio estremo e cinico: almeno adesso si può ancora rimediare a un grave infortunio. In realtà nelle prime partite si fanno test e verifiche per capire come e dove intervenire negli ultimi giorni di mercato. E la prima giornata è stata molto significativa. Un esempio? Il Palermo se vuole andare in A non può contare solo sui gol di Brunori, la Cremonese se vende Okereke deve prendere un altro bomber di livello. E quindi? La soluzione è comune: entrambe sono tornate a pensare a Coda.

C’erano squadre più attese di altre al debutto in campionato. E’ innegabile. E tra queste il flop della giornata è stato quello del Como, surclassato a Venezia: una squadra che se la vuole giocare non può essere così fragile. E’ vero che dal mercato ci si attende ancora qualcosa di importante, ma non è quello il problema: difficilmente Moreno Longo in carriera ha proposto una squadra così vulnerabile e approssimativa nella fase difensiva. Cosa c’è che non va? Scontro diretto Venerdì sera non c’era sicuramente gioia tra Bari e soprattutto Palermo. La squadra di Eugenio Corini in 11 contro 9 per un terzo di partita non è riuscita a segnare un gol, e nemmeno a costruire qualche azione da gol limpida: colpa di un atteggiamento un po’ altezzoso nel primo tempo (ad armi pari) e di una scarsa lucidità mentale quando la partita s’era messa dalla sua parte. Difetti da risolvere in fretta, perché non portano lontano. Non giudicabile completamente il Bari, che comunque con quel punto così sofferto ha scacciato i fantasmi dei playoff persi al 94’: come campagna acquisti e condizione (vedi gli infortuni muscolari e i vari acciacchi, al di là della sfortuna di Menez) c’è però un chiaro ritardo.