L’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport” si sofferma sul Frosinone che inizia a sentire un po’ di paura.
Otto punti nelle ultime 6 partite contro i 54 conquistati nelle precedenti 24. Una media scesa da 2,25 a 1,33. I numeri non mentono: la capolista Frosinone ha frenato anche se il vantaggio (+11) sulla terza Sudtirol è rimasto rassicurante. La sconfitta interna di sabato scorso col Cosenza ha evidenziato una squadra che vive un momento d’appannamento. «In Serie B è vietato abbassare la guardia altrimenti la beffa è dietro l’angolo – ha detto capitan Lucioni –. Bisogna lavorare sodo senza guardare la classifica come d’altronde questo gruppo ha sempre fatto. Dobbiamo resettare, nelle ultime gare siamo stati compassati».
La flessione Nelle prime 24 giornate la capolista ha asfaltato tutte le avversarie: 54 punti, frutto di 17 vittorie, 3 pareggi e 4 sconfitte. Trentanove gol realizzati e 13 subiti. Il Genoa, seconda, distaccata di 12 lunghezze; la terza (il Bari) addirittura -15. Insomma un rullo compressore: oltre ai numeri, un gioco spumeggiante e una condizione atletica invidiabile. Nelle ultime sei giornate invece il Frosinone ha rallentato racimolando 8 punti (due successi, altrettanti pareggi e ko entrambi in casa).
Nove gol realizzati e 6 incassati. Non ha segnato nelle ultime due: solo una volta in questo campionato è rimasta a secco per 180’ (Pisa e Genoa nel girone d’andata). Il Genoa si è portato a meno sei, dimezzando lo svantaggio. Per Grosso è una questione di lucidità come ha sottolineato dopo lo scivolone col Cosenza: «Le partite sono tutte difficili e devi essere lucido per l’intera durata – ha sottolineato il tecnico -. Noi lo siamo stati meno del solito».