“Cosa accadrà martedì? Teoricamente, può ancora accadere di tutto. I grandi elettori di Gabriele Gravina – Lega Dilettanti, Lega Pro, Arbitri, cui poi si sono aggiunti gli Allenatori, e Calciatori, risaliti a bordo all’ultimo istante – hanno sostenuto fin dal principio il ripristino del format a 22. Ma erano in campagna elettorale ed era preminente contestare un atto del Commissario. Ora che sono al governo e sono chiamati a decidere finalmente nel merito, cosa faranno? Confermeranno l’orientamento, come ha dimostrato il presidente Gravina scaricando la Lega B ed evitando di ricorrere contro l’ordinanza del Tar? O prevarrà la real politik? Spaventa l’idea, suggerita al presidente dai legali – non tutti, sono divisi anche loro– , che riportare oggi la B a 22 esporrebbe la Federazione al rischio enorme di dover tornare indietro il 15 novembre, se il Consiglio di Stato decidesse anche nel merito a favore della Lega B, costringendo le tre società nel frattempo ripescate a tornare in C. Sarebbe troppo perfino per il calcio italiano. Senza contare il tema risarcimenti: meglio prepararsi a pagare i danni a cinque società (Catania, Novara, Ternana, Siena, Pro Vercelli) che a 22 (le 19 della Battuale più le tre escluse dai ripescaggi). […]”. Questo quanto analizzato dall’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport”.