“Quello di Salvatore Galatioto è un nome importante nel panorama sportivo a stelle e strisce. Non da prime pagine di giornali, dietro le quinte l’ex Lehman Brothers rappresenta però un valore aggiunto importante per chi naviga nel mercato delle acquisizioni di franchigie degli sport americani. La sua Galatioto Sports Partners dal 2005 ha partecipato, in qualità di advisor, a più di 70 passaggi di proprietà di club statunitensi, facendo così del suo presidente e fondatore un personaggio di primo piano del business sportivo made in Usa. Tanto che nel 2010 è stato nominato dalla rivista «Street & Smith Sports Business Journal» una delle 50 persone più influenti nel mondo dello sport americano. IL CAPOLAVORO WARRIORS Tra i tanti successi di Galatioto bisogna sicuramente ricordare la vendita dei Chicago Cubs (Mlb), quella dei Washington Redskins senza dimenticare il passaggio di proprietà di Charlotte nella mani di un certo Michael Jordan fino ad arrivare alla cessione a Joe Lacob e Peter Guber dei Golden State Warriors. Il suo fiore all’occhiello sembra proprio essere l’operazione «Warriors», nella quale rappresentava il venditore, Chris Cohan. La due diligence e l’istinto, infatti, convinsero Galatioto a caldeggiare a Cohan la proposta della coppia LacobGuber, invece del progetto di quello che sembrava il favorito nella corsa alla proprietà dei Warriors, l’ex fondatore di Oracle, Larry Ellison. Il resto è storia, in tutti i sensi considerato anche il recente successo di una franchigia la quale dopo aver vinto il titolo Nba nella scorsa stagione quest’anno ha fatto la storia con 73 successi (su 82) nella stagione regolare. SICILIA E NUOVE MIRE Galatioto, nato a Castellammare del Golfo in Sicilia, arrivato negli States all’eta di sei anni e cresciuto a Brooklyn, rientrerà a New York soltanto venerdì ma da Los Angeles via messaggio ci tiene a sottolineare che «anche se non ci torno da parecchi anni penso che l’Italia sia uno dei Paesi più belli del mondo». Comunque sia la GSP nel suo settore è una vera potenza. Non a caso il numero due del gruppo è un vero pezzo da novanta, quel Russ Granik che nello sport Usa ha ancora un peso notevole. Vice commissioner della Nba fino al 2006, e l’uomo al quale David Stern sembrava dovesse passare il testimone prima dell’ascesa di Adam Silver, Granik dopo aver salutato la Nba nel 2006 si è lasciato tentare dal progetto di Galatioto. «Conosco Sal da tantissimi anni, è una persona speciale – dice alla Gazzetta Granik, il quale l’8 settembre 2013 è stato introdotto nella Basketball Hall of Fame – Ci siamo confrontati per la prima volta quando lui curò il passaggio dei Suns, rappresentando la famiglia Colangelo». Un’azienda che ora ha messo gli occhi sul mercato del «soccer» europeo. «Salvatore Galatioto ha già perfezionato alcune operazioni in passato in Europa, sicuramente sappiamo che è un mondo diverso. Qui negli States la prima cosa che dobbiamo fare, a proposito di due diligence, è capire se il potenziale acquirente di una franchigia ha le carte in regola per l’avallo imposto dalle varie Leghe, in Europa le cose sono diverse. Il Milan? Non posso dire nulla, so solo che Milano è una splendida città. Accompagnai gli Spurs nel 1999 al McDonald’s Championship e se non ricordo male andammo anche a San Siro a vedere una partita del Milan…»”. Questo quanto si legge sull’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport”.