Gazzetta dello Sport, serie A: “La sperimentazione: «Milan-Sassuolo non sarebbe finita 4-3 se ci fosse stata la Var». Il designatore Messina: «Non bisogna essere ipocriti»”

“«Sarei ipocrita se dicessi che con il supporto della Var Milan­Sassuolo sarebbe finita 4­-3». Domenico Messina, responsabile e designatore della Can di Serie A, ammette che con l’aiuto della tecnologia (Video Assistance Referee) quella partita non si sarebbe chiusa con quel risultato. «La Var avrebbe offerto il supporto per cui è stata pensata, avrebbe supportato l’arbitro, non sostituito». Il quale, per la cronaca, era Marco Guida di Torre Annunziata. Nel tardo pomeriggio dello scorso 2 ottobre andarono in scena almeno un paio di errori evidenti: il fallo di Donnarumma su Politano in area (non sanzionato) e il rigore dato al Milan per un fallo su Niang di Lirola e Antei (iniziato in realtà dal milanista). E, purtroppo per Guida – seguito offline dal designatore Messina e da Pierluigi Collina, designatore Uefa, direttamente dal Meazza con la tecnologia Var – sono due dei quattro casi in cui l’assistenza video si potrà utilizzare se nel 2018 la Fifa acconsentirà dopo i due anni di esperimenti. La casistica infatti riguarda situazioni legate a un gol, a un calcio di rigore, alle espulsioni e allo scambio di persona. Dopo le parole di Messina, Giorgio Squinzi ha commentato con il sorriso: «Fa piacere che qualcuno riconosca la verità ­ ha detto il proprietario del Sassuolo ­ anche se ormai “cosa fatta, capo ha”. Semmai mi resta la rabbia per i tre punti persi contro il Pescara per un errore formale che falsa il campionato. Avrei capito una multa, ma così si penalizza chi potrebbe retrocedere per quei tre punti…». ESEMPI L’incontro di ieri al Meazza tra gli arbitri di A e i rappresentanti dei venti club del campionato è durato un’ora e mezza. Il designatore Messina ha ricordato le linee guida del regolamento (con una sottolineatura su interventi duri, rincorsa sul rigore e fallo di mano) e i casi in cui si adotterà la Var. Su questo tema sono stati mostrati alcuni video. Uno ha riguardato Genoa­Pescara: con il supporto tecnologico Zampano sarebbe stato espulso e ci sarebbe stato rigore per i liguri. Il secondo Fiorentina­Roma: Badelj calcia, Kalinic in fuorigioco condiziona Szczesny che non riesce a intervenire. Sarebbe stato annullato. Interpellato da Messina, Viviano ha ammesso che effettivamente una situazione del genere può influire sul lavoro del portiere. Nella sala executive del Meazza (era martedì, giorno di «lavoro», presenti 9 allenatori su 20, tra cui Allegri, Montella e Spalletti, le altre 11 rappresentate dai vice) solo il d.s. della Sampdoria Carlo Osti ha alzato la mano per intervenire e chiedere a Marcello Nicchi due cose: che fine ha fatto la proposta di far parlare gli arbitri dopo le partite e perché non si possa allungare la carriera arbitrale sfruttando le esperienza maturate. DOMANDE Il presidente dell’Aia ha risposto che il progetto di apertura dei direttori di gara ai media è in fase di studio, non è tramontato (bisogna coordinarsi con il giudice sportivo), e che la Can di A è stata ricostruita dalle macerie di Calciopoli e ora la batteria dei nostri arbitri è invidiata in tutto il mondo senza dimenticare che arbitrare in Italia è più stressante che altrove. Nicchi ha poi ricordato che le ammonizioni sono in calo (66 in meno rispetto allo scorso anno). Erano presenti Maurizio Beretta (Lega), Damiano Tommasi (Aic) e Carlo Tavecchio (Figc), il quale avrebbe salutato i fischietti con un «rigore è quando arbitro fischia».”. Questo quanto si legge sull’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport”.