Gazzetta dello Sport: “Serie A, la novità: c’è il primo sì della Lega alle seconde squadre. Marotta: «È una svolta». Due i club contrari…”

“In un sistema così ingessato, poco incline a valorizzare i giovani talenti, qualcosa si sta muovendo. Ieri la Lega Serie A, seppur in una riunione tecnica e non nella sovranità dell’assemblea dove i presidenti sono abilissimi a fare e disfare, ha compiuto due passi in avanti: sì alle seconde squadre in Lega Pro e sì alla riforma del campionato Primavera. Gli effetti potranno concretizzarsi a partire dalla stagione 2017­18 ma è apprezzabile lo sforzo a fare qualcosa per agevolare la crescita dei giovani e rendere più morbido il passaggio al professionismo. SEGNALE Di seconde squadre si parla da anni, invano, guardando con ammirazione al modello spagnolo (e a quello tedesco). Negli ultimi mesi tuttavia si è registrata un’apertura epocale del nuovo presidente della Lega Pro Gabriele Gravina. Ci si attendeva una mossa della Lega maggiore, visto che in passato le contrapposizioni non sono mancate. Ieri per la prima volta si è votato e il responso è stato netto: 18 club a favore e due astenuti (Lazio e Verona). Beninteso, a votare sono stati i dirigenti delle società in un incontro informale, ma il pronunciamento segna un passaggio non banale. Tanto da far dire a Beppe Marotta, a.d. della Juventus: «Quasi all’unanimità le componenti tecniche dei club di A hanno riconosciuto il valore delle seconde squadre come strumento di crescita e formazione dei giocatori. Sono molto soddisfatto di questa svolta e spero che i presidenti e le istituzioni calcistiche prendano atto di questa indicazione, in modo da farcela per il 2017­18. Dobbiamo prendere esempio dalle migliori pratiche europee. In questo modo troverebbero la collocazione più giusta quei giovani che non possono più giocare nel campionato Primavera e che potrebbero continuare ad allenarsi con la prima squadra e allo stesso tempo partecipare a un campionato di Lega Pro». PERCORSO Dal canto suo, il presidente federale Carlo Tavecchio aspetta le delibere assembleari di Serie A e Lega Pro per poter aprire il dialogo istituzionale e studiare le modalità di implementazione delle seconde squadre, nell’ambito del più ampio processo di riforma dei campionati. Una cosa è certa: così il sistema italiano non funziona, né dal punto di vista economico­finanziario (troppi club professionistici, basti pensare alle classifiche falcidiate dalle penalizzazioni) né sotto il profilo tecnico (i campionati inferiori non hanno una mission specifica). Ieri in Lega non si è parlato delle modalità di inserimento e funzionamento delle seconde squadre, si è chiarito soltanto che non saranno obbligatorie ma facoltative. Gravina ha annunciato che in Lega Pro ci sarebbero sei posti disponibili. Le società interessate potrebbero essere otto: a parte le big anche società attente al vivaio come l’Atalanta. A ogni modo, bisognerà passare dall’assemblea e poi aprire una discussione con la Lega Pro. PRIMAVERA Per riformare la Primavera è sufficiente una delibera tutta interna alla Serie A. Il torneo verrà suddiviso su due livelli con promozioni e retrocessioni: Primavera 1 e Primavera 2. Le squadre in totale resteranno 42 (20 di A e 22 di B) ma saranno collocate nelle due categorie in base al ranking delle ultime stagioni. Quanti gironi? Dipende dagli incastri del calendario. Ma potrebbe servire un anno di transizione, altrimenti si rischia di estromettere dalla Primavera 1 (a 16 o 18 squadre) alcune società di A senza il giusto preavviso. Bocciato il torneo Under 21 perché molti club non hanno giocatori a sufficienza”. Questo quanto si legge sull’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport”.