Gazzetta dello Sport: “Serie A: caos Icardi. Le scritte, il rigore. Fra Mauro e ultrà frattura insanabile. La Nord contesta l’autobiografia. Ausilio: «Icardi, che sciocchezza». Lui si scusa, ma oggi rischia la fascia”
“Domenica da incubo per Mauro Icardi. Fischi, insulti pesanti dalla Curva, striscioni parecchio offensivi, quindi un rigore sbagliato, Inter sconfitta in casa dal Cagliari e messa ora malissimo in classifica. Smentita invece dalla società la notizia di un tentato assalto in serata alla macchina dell’argentino (con a bordo Wanda Nara), a due passi da casa, anche se via web si racconta dell’intervento della vigilanza del palazzo per «disinnescare» un gruppetto di contestatori. Ben visibile, comunque, uno striscione lasciato lì: «Noi ci siamo… Quando arrivano i tuoi amici argentini, ci avvisi o la fai da infame?». E’ bufera vera. Maurito è stato definitivamente scaricato dagli ultrà («per noi rapporto in generale insanabile, al massimo potremmo smettere di contestarlo in gara nel caso in cui ritirasse il libro…», fanno sapere), infuriata anche la società. «Colpa» della biografia di Icardi e di un personalissimo resoconto sui fatti di SassuoloInter, febbraio del 2015, scontro durissimo a fine gara proprio con i ragazzi della Curva. Una ricostruzione (vedi a lato) piuttosto cruda, che i tifosi più caldi non hanno digerito, bollandola come falsa in vari punti. E a nulla è servito il messaggio di chiarimento postato da Mauro sul proprio profilo Instagram. VIA LA FASCIA? Il problema più grosso è però appunto la posizione della società, a sua volta parecchio seccata per una biografia forse un po’ ingenuamente «trascurata» dalla stessa Inter in fase di elaborazione. Pure il club considera non corretta parte della ricostruzione dei fatti, in particolare quella dove il ragazzo racconta che «nello spogliatoio vengo acclamato come un idolo», dopo la lite con gli ultrà: versione che avrebbe oltretutto amareggiato qualche compagno di allora ancora oggi in nerazzurro. Così il d.s. Ausilio a fine gara: «Io non pensavo che a 23 anni fosse necessario scrivere un’autobiografia… Per quanto riguarda le cose scritte, la sciocchezza sta nel fatto di tirare fuori vicende del passato e raccontarle probabilmente in un modo non veritiero. E’ stata fatta una sciocchezza reale. Che decisione prenderemo? Valuteremo a freddo, con calma, può portare a qualsiasi cosa, io ho il dovere di cercare di capire, prima di agire». Oggi, in Pinetina, il duro faccia a faccia con l’argentino, al quale potrebbe essere provvisoriamente tolta la fascia da capitano, almeno fino a tutto il 2016, per poi valutare più avanti se sia il caso di restituire o meno i gradi a Icardi. LA GIORNATA L’Inter ieri si era svegliata con il duro comunicato degli ultrà. «Icardi è bugiardo… E ci piacerebbe non rivangare quella giornata dove i suoi compagni di squadra erano arrivati a prenderlo per il collo pretendendo da lui un atteggiamento meno arrogante nei confronti del popolo interista… Icardi con noi ha chiuso. Togliti la fascia, pagliaccio». L’attaccante prova subito a rimediare attraverso Instagram: «Sono sorpreso e dispiaciuto… Nel libro ho specificato che avevo sputato fuori frasi esagerate (e il verbo sputare già rende l’idea di quanto inopportuna fosse stata la mia reazione)… Spero che comprendiate quanto siete importanti per me…». No, nessuna comprensione: «Usi un bambino per giustificarti e tirarci fango in faccia, non sei uomo… Non sei capitano… Sei solo una vile m…», uno dei tanti striscioni esposti. A consolare Maurito, il resto del popolo nerazzurro presente allo stadio, che ha coperto con fischi gli insulti della Curva. Spontaneo, in particolare, l’applauso scattato subito dopo il rigore fallito. Prima della gara, Javier Zanetti si era così espresso: «Provvedimenti? Purtroppo sì, i tifosi sono la cosa più importante e tutti li dobbiamo rispettare. Non possiamo accettare questi comportamenti da una persona che lavora per la nostra società. La fascia? Ne parleremo dopo, i comportamenti devono essere consoni ai valori della storia dell’Inter»”. Questo quanto si legge sull’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport”.