Gazzetta dello Sport: “Sensibile duro: «Trapani, basta. Finiti gli alibi»”
“Dieci, ma senza lode, e ci mancherebbe pure. Tante sono, infatti, le partite del Trapani senza vittorie. Non c’è quindi da stare allegri, vista anche la classifica. La prestazione di Bari è stata imbarazzante. L’ambiente, se prima era disorientato avendo pensato ad altro avvio di stagione, adesso è seriamente preoccupato per il futuro, per la salvezza. Sebbene relegato all’ultimo posto, comunque, il Trapani ha ancora buone chances per salvarsi. L’aiuta in parte proprio la classifica di un campionato che, Verona a parte, si sta dimostrando piuttosto modesto ed equilibrato. La zonasalvezza infatti dista solo cinque punti. ASTINENZA Dieci partite senza vittorie come nella stagione 20142015. Allora costò la panchina a Roberto Boscaglia e arrivò Serse Cosmi. Quella di quest’ultimo, però, al momento non scricchiola. Il tecnico è tutt’altro che intenzionato ad arrendersi. Al termine di BariTrapani è stato esplicito, mettendo i giocatori di fronte alle proprie responsabilità: «Io mi voglio salvare. Non mi voglio sputtanare a Trapani, dopo un campionato come l’anno passato in cui abbiamo dato una bella immagine di calcio. Voi pensate che io sia qui per fare le figure di m… che stiamo facendo?» una delle tante frasi di sfogo pronunciate al San Nicola. Gli prude insomma vedere in campo una squadra lontana da come l’ha concepita: «Non vedo nei miei la rabbia di uscire da questa situazione. Adesso però basta. Quando sono in panchina voglio vedere 20 assatanati, una squadra che mi rappresenti. È adesso che bisogna soffrire, non possiamo più tollerare nessun tipo di situazione». ZERO ATTENUANTI Giocatori senza alibi, insomma. Se prima i tanti infortuni, l’inserimento dei nuovi costituivano un paravento, adesso questo è caduto. Quali «situazioni», però, finora sono state tollerate? La risposta forse nelle parole del d.s. Sensibile: «Se c’è qualcuno che pensa che le partite si debbano giocare perché previste dal calendario è fuori strada – dice –. Noi siamo una buona squadra con un’organizzazione che va migliorata. Abbiamo però tutto quello che serve per fare il nostro lavoro. Non mi riferisco solo ai giocatori, ma anche a coloro che girano attorno a loro. Ognuno di noi deve farsi un esame di coscienza e anche in fretta». Chi «gira» attorno ai giocatori, tanto da condizionarne il rendimento? Procuratori – che promettono magari di cambiare aria a gennaio? – allenatori, chi altro? Sensibile sembra aver alzato le antenne. Il d.s. si rifersice ad un dato inconfutabile: a Bari in campo c’erano otto undicesimi della squadra che ha sfiorato la promozione in A”. Questo quanto si legge sull’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport”.