L’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport” si sofferma sulla sconfitta del Palermo contro la Reggiana.
Ribaltato, annichilito. La prima sconfitta di Mignani è davvero brutta, i meriti sono certamente della Reggiana che all’ultima chiamata utile per non essere risucchiata in zona playout ha mostrato coraggio. Nesta mettendo idee e intensità ha interrotto l’emorragia di 4 sconfitte nonostante le assenze pesanti. Gli eroi della giornata sono stati Portanova e Rozzio, autori di due bellissimi gol.
La sconfitta in casa è stata un duro colpo, soprattutto considerando che il Barbera ha visto l’ultima vittoria dei suoi ben due mesi fa. L’illusione iniziale creata dal gol di Brunori, prima annullato e poi convalidato dalla VAR, ha solo accentuato la delusione finale. La squadra, dopo aver tenuto per un periodo il passo dell’avversario, ha mostrato limiti evidenti in termini di solidità difensiva e capacità di mantenere il vantaggio. Le scelte tattiche di Mignani, specialmente nel finale con la disposizione di Segre a terzino e l’aggiunta di quattro attaccanti, sono sembrate più un tentativo estremo di recuperare la situazione piuttosto che una mossa calcolata, indicando una certa disperazione nel tentativo di invertire l’andamento del gioco.
L’incisività sotto porta, un problema ricorrente, è ancora una volta emersa come un punto debole. La squadra avversaria, più determinata nel secondo tempo, ha saputo sfruttare le proprie occasioni, con Pigliacelli che, nonostante alcuni interventi decisivi, non è riuscito a fermare i tiri precisi di Portanova e l’eurogol di Rozzio. Guardando avanti, il Palermo dovrà riflettere seriamente su questi problemi per cercare di trovare una soluzione che porti a miglioramenti concreti, soprattutto se si vuole avere qualche speranza nei playoff. Sarà essenziale rivedere sia le scelte tattiche che l’approccio mentale dei giocatori in campo per cercare di invertire questa tendenza negativa.