Gazzetta dello Sport: “Se questi sono tifosi: «Agguato politico». Scontri a Palermo: otto in arresto. Per la Questura, odio motivato dalla rivalità «sociale» degli ultrà”

“Otto arresti, 4 ultrà del Palermo e 4 della Lazio, con l’accusa di rissa aggravata. L’inferno di domenica in via Libertà, tra risse e marciapiedi sporchi di sassi, proseguito poi all’interno del Barbera col lancio di fumogeni e petardi da parte dei tifosi rosanero, suscita il giorno dopo lo stesso brivido di pena del giorno prima: un’altra partita ridotta a guerra, un altro pezzo di città sfregiato da una violenza stile Beirut. Palermo, ma poteva succedere ovunque. MOVENTE IDEOLOGICO Gli scontri hanno prodotto stavolta, oltre alla solita contabilità di feriti e fermati, un elemento in più: la matrice politica della guerriglia, il movente ideologico in una resa dei conti a lungo promessa. Superfluo segnalare l’amarezza dei dirigenti del club, al lavoro per ricostruire gli eventi insieme alle forze dell’ordine, al fine anche di attenuare la sanzione in arrivo da parte del giudice sportivo Tosel: l’attenuante specifica contenuta nell’art.14 del codice di giustizia sportiva, prevista per le società che collaborano, potrebbe culminare «solo» con una cospicua sanzione economica, in coerenza pure con quanto deciso dopo il derby del 5 gennaio scorso Genoa­Sampdoria sospeso 4’ per lancio di fumogeni (10mila euro di multa, alla fine, per i rossoblù). SE L’ERANO PROMESSE I 4 tifosi palermitani fermati appartengono ai centri sociali di estrema sinistra «Anomalia» e «Ex Carcere», in aperta contrapposizione con l’orientamento politico degli ultrà laziali, notoriamente vicini ad ambienti di destra. L’imboscata dei tifosi palermitani contro i rivali intorno alle 16 in un bar lungo via Libertà di domenica va inquadrato proprio nel contesto dell’odio politico tra bande di tifosi. Con le bandane intrise di violenza, sete di vendetta e vecchie ruggini, come in questo caso. Due sostenitori del Palermo erano noti all’ufficio, già destinatari di Daspo perché ritenuti responsabili di altri disordini: nei loro confronti la procura aveva anche emesso una richiesta di arresto, poi non accolta dal gip. «I tifosi della Lazio erano scortati ­ ha spiegato ieri il questore Guido Longo ­ siamo intervenuti subito dopo i primi disordini, evitando conseguenze ben più gravi. È stata un’aggressione che non ha nulla a che vedere con le rivalità sportive». Appunto. ARRESTATI E FERITO Gli ultrà della Lazio arrestati sono Marco Massaro, Daniele Casella, Gabriele Lordi e Massimiliano Morelli, quelli del Palermo Chedli Aloui, Emmanuele Surdi, Emanuele Cardella e Alberto Gabriele Bruneo. Tutti indagati per danneggiamento, rissa aggravata, lesioni e lancio di oggetti pericolosi. Tra i fermati anche 3 dei supporter che erano già stati denunciati per i disordini avvenuti a Formello nel post­derby con la Roma. Il tifoso preso a calci in testa in via Libertà, Mattia Falcone, palermitano, 21 anni, già sottoposto a Daspo (gli è contestata la violazione delle restrizioni come nel caso di Aloui e Surdi), ha riportato diversi traumi facciali ed è ricoverato nel reparto di Chirurgia plastica e maxillo facciale dell’ospedale Villa Sofia per ridurre le fratture riportate nella colluttazione al lato destro della mandibola, dell’orbita e dello zigomo. ACQUISITE LE IMMAGINI Il pomeriggio di follia palermitano è proseguito poi al Barbera, dove durante il match con la Lazio sono piovuti razzi, fumogeni, pezzi di sanitari e petardi, occultati dagli ultrà all’interno degli indumenti intimi e sfuggiti al metal detector. Nel dopo gara (sospesa due volte) i tifosi rosanero, furibondi in seguito al k.o. della squadra, si sono assiepati davanti all’uscita degli spogliatoi, in attesa dei giocatori. Ma la polizia è intervenuta disperdendo la folla. E adesso, acquisite tutte le immagini dei disordini dentro e fuori lo stadio, è al lavoro per identificare gli altri responsabili degli incidenti. Il giudice Tosel, posto che il Palermo non risulta diffidato, valuterà pure un’eventuale squalifica del settore da cui sono stati lanciati petardi e bombe carta, come auspica lo stesso presidente rosanero Zamparini («Spero che il Prefetto chiuda la curva dove ci sono questi esagitati»), ma considerata la fattiva collaborazione della società il suo verdetto potrebbe ricalcare appunto quello post derby della Lanterna d’inizio anno: un’importante sanzione economica, fino a 50mila euro”. Questo quanto si legge sull’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport”.