L’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport” si sofferma sul caso scommesse e le indagini sui dispositivi di Fagioli.
Un po’ come nel meteo, non sempre le previsioni sono precise al millimetro: ma la sensazione è che ci potrebbe essere un discreto via-vai di persone in Procura a Torino nel corso dei prossimi sette-dieci giorni. Le indagini condotte dalla pm Manuela Pedrotta, iniziate nel 2022 su verifiche assai più vaste sul mondo del gioco d’azzardo illecito, proseguono senza sosta e verosimilmente già all’inizio di questa settimana ci potrebbe essere un contatto a Torino tra gli inquirenti e gli avvocati di Nicolò Zaniolo e Sandro Tonali, a cui giovedì scorso è stato recapitato l’avviso di garanzia portando a tre il numero dei calciatori indagati: oltre all’ala dell’Aston Villa e al mediano del Newcastle, c’è Nicolò Fagioli. Lo juventino, già interrogato nei mesi scorsi tanto dai magistrati torinesi quanto da quelli della Procura Federale, avrebbe ammesso di giocare non solo su piattaforme illegali – cioè senza la licenza dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli – ma anche sul calcio. Mentre Zaniolo, almeno informalmente, negli ultimi giorni avrebbe raccontato di aver commesso la leggerezza dei siti illegali, ma soltanto per partite di poker. Tesi confermata nell’intervista alla Gazzetta dal suo legale Gianluca Tognozzi.
A breve il quadro sarà più chiaro, soprattutto grazie al lavoro del reparto informatico che s’appresta a ultimare gli accertamenti sui telefonini e i tablet sequestrati a Zaniolo e Tonali durante il blitz a Coverciano dei giorni scorsi. A Fagioli, Zaniolo e Tonali viene contestato dalla Procura di Torino l’articolo 4 della legge sull’esercizio abusivo di scommesse (la 401 del 1989), al comma 3: viene punito chiunque «partecipa a concorsi, giochi o scommesse» illegali, condotta sanzionata con l’arresto fino a tre mesi o una ammenda da 51 a 516 euro. Ai giocatori non è vietato il gioco d’azzardo legale a prescindere, ma non è consentito – in base all’articolo 24 del codice di giustizia sportiva – di scommettere sulla propria disciplina.
Le serie minori Dallo smartphone di Fagioli gli inquirenti sono arrivati agli ex Roma e Milan, rientrati in Inghilterra ma che a loro
volta potrebbero essere già interrogati nel corso di questa settimana tanto a Torino (Procura della Repubblica) quanto a Roma (Procura federale). Dipenderà dalle tempistiche degli accertamenti sui cellulari e da quello dell’invio degli atti da Torino a Roma. Per tutti questi motivi, nel mondo del pallone e non solo in quello, sono in molti a temere che lo scandalo scommesse possa allargarsi. Tanto tra i giocatori di alto livello (almeno una decina), quanto tra le serie minori, dove si sospetta che il vizio possa essere abbastanza diffuso.