L’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport” si sofferma sul caso scommesse.
La Squadra mobile di Torino ha acquisito la chiavetta-testamento di Maurizio Petra, zio dell’ex calciatore delle giovanili dell’Inter, Antonio Esposito, e presunta fonte di Fabrizio Corona sul caso scommesse illegali nel mondo del calcio italiano. Petra aveva depositato il dispositivo usb presso lo studio di un legale di La Spezia, Matteo Basso, insieme a una lettera testamento da aprire in caso di suo decesso, ma il materiale è stato preso in consegna dalla questura del posto e trasferito ai colleghi del capoluogo piemontese, che la stanno vagliando.
Il contenuto Secondo quanto sostenuto da Corona, nella chiavetta ci sarebbero le prove che Nicolò Zaniolo non giocasse solo a poker e blackjack, come sostenuto dagli avvocati e dal calciatore della Nazionale, ma pure sul calcio e in particolare sulla Roma, la squadra in cui militava sino a 9 mesi fa. Si tratterebbe di audio in cui l’attaccante ora all’Aston Villa parla di giocate con altri colleghi e lo stesso Esposito. Una versione che, al momento, non trova però conferma nell’inchiesta dei magistrati torinesi e della Procura federale.
Lo stesso Petra, in un’intervista al quotidiano “La Verità”, aveva tirato in ballo il centrocampista dell’Inter, Nicolò Barella, facendo riferimento sempre alla chiavetta in suo possesso. L’indomani, dopo la dura risposta via social dello stesso Barella, l’uomo ritrattò l’accusa dicendo di essersi probabilmente confuso. I dubbi sulla sua attendibilità sussistono, ma gli inquirenti hanno comunque tutto l’interesse a verificare il contenuto del dispositivo usb, che a questo punto potrebbe diventare una prova aggiuntiva nell’indagine.