Gazzetta dello Sport: “Sarà un Palermo made in Cina? Una cordata interessata al club. Zamparini: «Solo contatti con intermediari italiani»”

“Da via Lincoln a viale del Fante. Dopo aver colonizzato la zona della stazione centrale, la silenziosa invasione cinese potrebbe proseguire dalle parti dello stadio Renzo Barbera. No, non è una battuta, anche se potrebbe sembrare tale, visto che negli ultimi anni Zamparini ha portato a Palermo principi arabi, imprenditori kazaki e presunti investitori messicani. Pure l’ipotesi americana sembra essere tramontata definitivamente, ma quando Zamparini dice di voler passare la mano, dice sul serio e l’ultima pista che conduce in Cina non è una divertente trovata mediatica. Come ha ribadito anche negli ultimi giorni, Zamparini ha deciso di vendere, un po’ per stanchezza e un po’ perché pressato da moglie e figli che lo vorrebbero meno preso da affari calcistici e più dedito alla famiglia. Zamparini ci tiene a lasciare il Palermo in mani sicure. Che le sue intenzioni sono serie lo testimonia anche l’alto profilo delle agenzie a cui si è rivolto. DAGLI USA ALLA CINA Nel caso dei Viola si trattava della Banca Rothschild, lo stesso istituto che nel 2011 ha curato il passaggio della Roma da Sensi a Pallotta. Nel caso dei cinesi, invece, il tramite è uno studio legale bolognese che fa riferimento ad una finanziaria con forti intessi in Cina. Negli ultimi giorni c’è stato un fitto scambio di mail tra i rappresentanti delle rispettive parti, questo per permettere ai misteriosi interlocutori dagli occhi a mandorla di valutare attentamente bilanci, costi, valore della rosa e soprattutto potenzialità del club. PRIMI CONTATTI Lo stesso Zamparini non conosce ancora il gruppo che avrebbe manifestato interesse nei confronti del Palermo: «È vero, non li conosco – ammette il presidente –. Al momento ho solo avuto contatti con gli intermediari italiani». Una prassi normale in questo genere di affari, anzi un passaggio obbligato. Il governo cinese, infatti, da un po’ di tempo sta incoraggiando i propri imprenditori ad acquisire società europee, ma solo di medio-alto livello, come testimoniano le operazioni che in Italia riguardano Inter e Milan. Il primo step, quindi, è stabilire se il Palermo dalle parti di Pechino è considerato un club che rientra nei parametri fissati dal governo nazionale. Un responso che Zamparini dovrebbe ricevere entro un paio di settimane. Poi, eventualmente, si aprirà la trattativa vera e propria, con richieste e offerte, passaggio di documenti ufficiali e quant’altro.  I TEMPI Impossibile al momento stabilire tempi con certezza. Non sarà una questione di giorni, e forse neppure di settimane. Anche per questo Zamparini ha richiamato Foschi, affidandogli il compito di costruire la squadra per il prossimo anno. Con o senza cinesi, bisognerà pensare al futuro e fra un mese sarà già tempo di ritiro”. Questo quanto si legge sull’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport”.