L’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport” si sofferma sulla crisi in casa Sampdoria.
Il socio di riferimento? Assente anche stavolta, ma c’erano pochi dubbi al riguardo. La famiglia Ferrero ha disertato anche la sesta adunata degli azionisti convocata alle quindici di ieri presso la sede blucerchiata di Corte Lambruschini. Un’assemblea andata puntualmente deserta, a riprova del fatto che tutti i tentativi di ricapitalizzare da parte del socio di riferimento, la famiglia Ferrero, per una cifra variabile fra i 35 ed i 50 milioni, sono andati a vuoto.
Troppo pesante l’esposizione del club – 150 milioni – per trovare realtà finanziarie disposte ad intervenire. Più facile, a questo punto, che per rispettare la scadenza del prossimo 16 febbraio, data ultima per pagare ai tesserati gli stipendi di ottobre, novembre e dicembre scorso (ed evitare due punti di penalizzazione), la Samp confidi in un nuovo aiuto da parte di quei soggetti che sin qui hanno già contribuito a immettere denaro fresco in società. E che, a questo punto, non possono né hanno l’interesse a tirarsi indietro dovendo loro stessi evitare il default. Il mercato di gennaio in uscita non ha fornito le risorse necessarie ad arrivare alla cifra richiesta (si parla di circa il venti per cento raccolto grazie alle cessioni): c’è ancora qualche speranza di poter sfruttare quei campionati dove il mercato chiuderà la settimana prossima (la Turchia, ad esempio: lì Colley ha mercato) per avvicinarsi alla cifra. Per il resto, si chiederà ancora aiuto a chi sin qui ha già dato un sostanzioso contributo sul piano economico per consentire la continuità aziendale di una società vicina al collasso.
Resta in piedi il tema legato a quella che sarà la reazione della Figc: cioè, come accoglierà l’ammissione alla procedura, che non è stata pensata per imprese che esercitano la loro attività in competizioni in cui deve essere garantita a tutti la parità di trattamento. In questo senso si tratta, appunto, di una prima assoluta. Starà alla Figc contemperare tutte le esigenze e contestualmente alla Sampdoria evitare nel frattempo il rischio-default.