L’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport” si sofferma sulla corsa contro il tempo per la Sampdoria che deve evitare il fallimento dopo il nulla di fatto on Radrizzani.
L’ultimo atto di una giornata infinita e carica di tensione ha visto il presidente sampdoriano Lanna, alle 21.50 di ieri, uscire dalla sede di Corte Lambruschini per prendere il microfono spiegando al migliaio di tifosi presenti lo stato della situazione blucerchiata. «Lavoriamo per fare bene le cose ed essere pronti domani (oggi, n.d.r.). Stiamo facendo di tutto per mettere d’accordo le parti». Gli ultrà hanno applaudito rispondendo: «I sampdoriani sono ancora vivi», e dandosi appuntamento oggi all’ora di pranzo di nuovo sotto la sede.La partita, insomma, non è chiusa. Contatti febbrili nella notte si sono svolti fra i due manager Radrizzani e Manfredi, candidati a rilevare la Sampdoria, il trustee e l’azionista di riferimento Ferrero, che proseguiranno anche stamane.
Prima che l’assemblea degli azionisti aperta ieri sera alle 19.50 e sospesa dopo mezz’ora fosse aggiornata alle 13.30 di oggi. In attesa di un probabile verdetto sul futuro del club blucerchiato, che possa essere positivo. Ma il dato forse più importante, e per nulla scontato, è che l’azionista di maggioranza, Ferrero, abbia dato ieri la sua delega affinché l’assemblea potesse aprirsi e tenersi regolarmente. Confermando, insomma, la volontà di discutere quel che sarà della Samp. Se attraverso una ricapitalizzazione immediata o la vendita delle azioni – versando il dovuto, circa 35 milioni, al trust – non vi è ancora certezza.
La rabbia della gente Il passo indietro nell’operazione Radrizzani-Barnaba aveva preoccupato la tifoseria, che ieri sera s’è data appuntamento sotto la Torre B di Corte Lambruschini, con slogan a favore del club («Giù le mani dalla Sampdoria») e cori pesanti soprattutto nei confronti di Ferrero: «Se non vendi ti massacriamo», mentre la sede era sorvegliata dalla polizia. Ma oggi sarà una data-chiave sul fronte del pagamento degli stipendi dei tesserati relativi al primo trimestre 2023: servono 12,5 milioni da versare entro la mezzanotte, ma il paracadute (anticipato) concesso dalla Lega alla Samp ne coprirebbe solo una parte. Il rischio, in caso di mancato rispetto dei tempi, è di incorrere in una penalizzazione di quattro punti da scontare all’inizio del prossimo campionato. Anche qui, l’eventuale buona riuscita della vendita della società sarà un passaggio-chiave in questo senso. Adesso c’è un filo di speranza in più. La partita resta aperta, ma ora tutti – proprietà compresa – hanno preso coscienza che il tempo per evitare il fallimento sta per scadere.