“Tra il mito e il recente passato. Da un lato Puskas, il monumento del calcio ungherese, dall’altro Vazquez, il fantasista di cui dovrà a provare a raccogliere l’eredità. Roland Sallai vive la scalata nel calcio che conta con umiltà e ambizione seguendo i punti di riferimento che contano. A 19 anni lo danno come un predestinato, il c.t. dalla nazionale ungherese lo ha investito ufficialmente in vista dei prossimi Mondiali, Zamparini vuole confermarsi scopritore di talenti e l’ha preso in prestito dal Puskas Academy in Ungheria per portarlo nella terra che è stata di Cavani, Pastore, Dybala e Vazquez. COME IL MUDO Ed è proprio da chi inventava in zona fantasia la scorsa stagione che Sallai vuole ispirarsi. «Vazquez è uno dei miei giocatori preferiti, mi piacerebbe molto somigliargli. Farò di tutto per arrivare al suo livello – spiega il fantasista –. In campo posso ricoprire due posizioni, gioco sia trequartista, che esterno sinistro. Ho giocato ultimamente in Ungheria sulla fascia sinistra e mi è piaciuto molto». A Palermo da meno di una settimana, ma ha già rotto il ghiaccio col campo nell’amichevole con l’Olympique Marsiglia. Emozioni a mille. «È una sensazione meravigliosa essere a Palermo così giovane, farò di tutto per meritarmi questo onore – continua –. Mi allenerò molto seriamente e cercherò di partecipare al miglioramento della squadra, spero di fare arrivare il Palermo a ottimi risultati». Un tempo il rosa e il nero ha fatto da colonia ai sudamericani, poi venne il momento degli sloveni, adesso il vento dell’Est è tornato a soffiare dal fronte ungherese, nuova frontiera del calcio secondo Zamparini che prima di Sallai ha acquistato Balogh. Una ricongiunzione per una coppia che si conosce da tempo e per somma di età fa 39 anni. ALL’UNGHERESE Freschezza e sfrontatezza che andrà verificata in uno dei campionati più complessi in circolazione. L’idea di avere ritrovato il vecchio amico per Sallai può essere soltanto un’arma in più da sfruttare. «Ho parlato tanto con Balogh, siamo vecchi amici – racconta Roland –. Ci sentivamo settimanalmente, mi ha raccontato tutto della squadra e della città. Sono contento di averlo ritrovato. Abbiamo giocato insieme in Nazionale, andremo d’accordo anche in campo». L’augurio è che il Palermo in salsa ungherese diventi forte come il sapore del gulasch. Sallai promette dedizione e fatica. Non mi aspetto di essere chiamato subito in causa, in serie A ci sono aspettative alte. Cercherò di far vedere realmente le mie qualità. Voglio migliorare giorno dopo giorno per far vedere a Ballardini le mie doti. La fiducia di Zamparini? Non è un peso, è uno stimolo per gli allenamenti. Cercherò di arrivare al livello che si aspetta da me». Ha voglia di sfondare Sallai, anche perché le attese su di lui sono molto alte anche in patria. «Ho parlato con il c.t. ungherese, sta progettando una squadra affinché io possa giocare le qualificazioni dei mondiali. Siamo cresciuti tutti con Puskas come idolo, per me è un esempio. Ho giocato nella squadra che porta il suo nome, spero di poter arrivare a ottimi livelli»”. Questo quanto riportato dall’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport”.