Gazzetta dello Sport: “Rovesciata Maresca: «Palermo, ti salvo io». Il centrocampista da epurato a titolare: «Ma a giugno vado via»”

“Bollito, dissidente, anzi no, trascinatore. La parabola di Enzo Maresca in questa stagione è ricca di aggettivi. Tante storie in una per un finale inaspettato, da protagonista. Fuori dai programmi del Palermo in estate, reinserito in rosa a inizio campionato per poi essere escluso a dicembre, dopo la sconfitta in Coppa Italia con l’Alessandria, con l’accusa di remare contro, in seguito all’esonero di Iachini. Maresca si era esposto parecchio, dopo il licenziamento dell’allenatore, con un tweet in cui ha preso apertamente le sue difese. Zamparini gli diede dell’ignorante, tranne poi ritrattare tutto e reintegrarlo con l’arrivo di Schelotto a fine gennaio. Epurato, riabilitato e ora rilanciato dallo stesso allenatore che lo aveva messo fuori insieme a Rigoni e Daprelà, poi ceduti. Accade anche questo nella folle stagione del Palermo. Da due partite Ballardini ha cambiato i piani riaffidandosi ai senatori, l’ha rimesso in cabina di regia e i rosanero hanno conquistato due vittorie consecutive, con Frosinone e Sampdoria, che alimentano speranze di salvezza. La pace sancita tra gruppo e tecnico dopo la spaccatura avvenuta a Verona sta dando i suoi frutti. NESSUNA RIVINCITA Maresca non si è tirato indietro, nonostante abbia il contratto in scadenza, dando qualità ed esperienza a un centrocampo che ne era sprovvisto. Non immaginava, però, di vivere una stagione così. «In questo momento penso soltanto alla squadra ­ dice Maresca ­, c’è poco tempo per pensare alla situazione personale. Credo sia palese quale sia stata la mia situazione quest’anno, ma non c’è nessun sentimento di rivincita. A 36 anni ho poche rivincite da prendere. Ho sempre saputo cosa potevo dare a questa squadra. Più che altro è la prova che posso essere all’altezza. Il giorno che non lo sarò più, sarà giusto mettersi da parte». Il Palermo da due partite ha trovato la quadratura a livello tattico e di uomini. Non chiedetegli perché ci si è arrivati soltanto al fotofinish. «E’ una domanda che va fatta ad altri, non me. Il mio rapporto con Ballardini? In una situazione delicata come questa, tutti gli scontri avvenuti li abbiamo messi da parte per cercare di compiere questo miracolo. A fine anno andrò via, ma lo voglio fare in Serie A». SIAMO VIVI Il Palermo si gioca tutto con la Fiorentina, una delle squadre che hanno contrassegnato la sua lunga carriera. «A Firenze sono rimasto legato – ammette ­. Crediamo, però, fermamente nella salvezza e lo stiamo dimostrando, quando ci davano tutti per morti. Sappiamo che possiamo fare punti pesanti e andiamo lì per vincere. La favola del Leicester insegna che tutto possibile. Noi dobbiamo pensare a fare 6 punti. Paura di qualche biscotto? Anche se ci fosse, la colpa sarebbe esclusivamente nostra, perché è nato tutto da prima»”. Questo quanto scrive l’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport”.