“Se al posto di Zamparini ci fosse stato il tatuatissimo Baccaglini, chissà se Emerson Palmieri oggi sarebbe romanista. Possibile, magari non probabile, visto che l’ex presidente rosanero non ha mai fatto mistero della sua poca stima per il brasiliano. Al contrario, Spalletti, fin dai primi allenamenti a Trigoria, 14 mesi fa, ha sempre avuto un debole per il sinistro di questo ragazzo tutto casa, pallone e chiesa, e, una volta messo a posto tatticamente, non ha avuto problemi ad affidargli la fascia mancina. Lui vorrebbe farlo anche oggi, ma Mario Rui scalpita per avere un’occasione dal primo minuto – sarebbe la prima volta in campionato – e l’occasione sembra quella giusta, visto che Emerson non sta benissimo per un fastidio a un tendine rotuleo.
A CACCIA DI GLORIA In ogni caso, il brasiliano si presenterà a Palermo da protagonista, avesse un altro carattere lo farebbe presente, invece semplicemente rivedrà con piacere persone che hanno rappresentato una tappa importante della sua vita e della sua carriera. E se non giocherà sarà per riposarsi prima del Lione, lui che ormai è un titolare fisso della Roma. Tutto il contrario di Mario Rui: il portoghese, preso in estate per sostituire Digne e costato 3 milioni di prestito, più 6 di riscatto più 1,5 di bonus (quasi 4 volte Emerson), paga la rottura del crociato di agosto e il rendimento costante del brasiliano. È tornato in rosa a dicembre, in tre mesi ha giocato 4 partite di cui una in Europa League (90’ contro il Villarreal), 2 in Coppa Italia (78’ contro la Samp e 90‘contro il Cesena) e una sola in campionato, 3’ appena contro il Crotone. Spera di avere un’occasione importante, magari da portafortuna visto che in 5 incontri contro il Palermo non ha mai perso.
DEBUTTO Sarebbe per lui un debutto dall’inizio in A con la Roma, così come anche Emerson debuttò contro il Palermo: dei 21 giocatori della storia giallorossa che hanno esordito contro i rosanero, è l’ultimo: il primo, Patrucchi, lo fece nel 1935, il brasiliano 80 anni dopo, nell’ottobre 2015, per un caso del destino proprio contro la squadra che lo portò in Italia. Dandogli poca fiducia, appena 10 presenze in Sicilia di cui 9 in campionato e una con la Primavera: «Non ha tantissimo talento e ha poca personalità. Non capisco perché Sabatini lo abbia preso», sentenziò Zamparini quando l’ex d.s. lo portò a Roma tesserandolo, come aveva fatto il Palermo, in prestito dal Santos. La storia, poi, è nota: con Garcia giocava poco, con Spalletti la scorsa stagione qualche presenza più, fino all’esplosione. «Non me l’aspettavo», ha detto ancora Zamparini, e come lui tanti, dentro e fuori Trigoria: 28 presenze finora a 12 la Roma lo ha riscattato dal Santos per 2.5 milioni, a fine anno gli verrà raddoppiato lo stipendio: dai 600mila euro attuali ai 1,2 milioni”. Questo ciò che si legge sull’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport”.