Gazzetta dello Sport: “Riecco Quaison per il rilancio. Ora Palermo vinci in casa. Lo svedese, in gol a Roma, è pronto a tornare titolare in attacco contro l’Udinese…”
“Una magra consolazione, ma pur sempre un dato positivo. Quel gol della bandiera contro la Roma può accendere qualche speranza di riscatto. Robin Quaison, nella serataccia dell’Olimpico, con la rete sul 30 ha riacceso per un attimo le speranze del Palermo frustrate poi dal quarto gol giallorosso. È stato un sussulto di orgoglio che lascia ben sperare per la sfida clou con l’Udinese. Perché dici Quaison e ti viene in mente l’acuto con il quale aprì la goleada sui friulani al Barbera la scorsa stagione. Quella gara terminò col punteggio di 41, un risultato ricorrente in modo negativo negli ultimi due incontri per i rosanero e segnò in qualche modo il rilancio dello svedese nella prima di Schelotto alla guida del Palermo. Robin, poi, non segnò più ma fu proprio col tecnico argentino che ebbe il suo momento migliore come attaccante esterno. De Zerbi, al suo arrivo, lo ha trovato in infermeria, lo ha atteso e al rientro lo ha dosato con due spezzoni di gara contro Torino e Roma per non andare incontro a ricadute e restituirgli il ritmo partita. IL MOMENTO DI OSARE Adesso che il Palermo è obbligato a centrare la prima vittoria in casa per non compromettere ulteriormente una classifica già pericolosa, Quaison potrebbe essere l’arma da sfruttare fin dall’inizio, per dare imprevedibilità ma anche maggiore sostanza a un attacco asfittico soprattutto al Barbera, dove finora, oltre a non avere conquistato punti, i rosanero hanno segnato un solo gol. De Zerbi ci sta pensando a gettarlo nella mischia dal primo minuto in tandem con Diamanti, dietro a Nestorovski. Non può attingere a piene mani a un organico tormentato dagli infortuni, ma sa anche che è arrivato il momento di osare, nonostante le scorie per i recenti malanni. Per lo svedese è la grande chance per avviarsi verso una continuità che in due stagioni in rosanero gli è mancata, anche per via dei numerosi ruoli nei quali è stato impiegato che hanno finito per mandarlo in crisi d’identità. De Zerbi lo vede tra la trequarti e l’attacco, in effetti è in quella zona del campo che ha fatto vedere le cose migliori. L’Udinese gli evoca bei ricordi, e allora perché non riprovarci.”. Questo quanto si legge su “La Gazzetta dello Sport”.