“Una Francia blindata, gli uomini delle forze speciali che ti aspettano con il mitra spianato alla stazione ferroviaria, gli ingressi negli stadi che sono diventati come i controlli agli aeroporti, ma dopo sette mesi trascorsi a parlare di pericolo terrorista – comunque reale ed è giusto fare il massimo per proteggere tutti – ecco che il mondo del calcio riscopre gli hooligan, ma con una novità: un teppismo di strada, alimentato dalle tensioni razziali in città. Gli ultrà inglesi sembravano un oggetto di antiquariato, seppelliti da leggi ferree e da punizioni esemplari, ma quarantotto ore prima di InghilterraRussia, sono tornati protagonisti. Il caos è scoppiato a Marsiglia, dove nel 1998 prima di InghilterraTunisia la città francese fu messa a ferro e fuoco dai tafferugli che contrapposero i tifosi inglesi a quelli di una santa alleanza araba, composta da tunisini, algerini e marocchini. Ed è bastato bere come sempre in eccesso in un pub irlandese, al Vieux Port, cuore della città, per scatenare di nuovo il caos. Una rissa gigantesca è esplosa verso mezzanotte: inglesi contro marsigliesi. Sedie e bottiglie usate come armi, botte da orbi e l’intervento immediato della polizia che ha usato gas lacrimogeni e manganelli. Bilancio: due inglesi e un francese arrestati, ma quest’ultimo ieri è stato rilasciato. GLI SLOGAN Le versioni sulla causa della rissa sono discordanti. Gli inglesi sostengono di essere stati provocati dai marsigliesi ed è proprio la teoria che si sta accreditando in queste ore, anche alla luce di quanto accaduto ieri notte, quando ronde di giovani del posto hanno cercato continuamente lo scontro fisico contro i tifosi britannici. «Purtroppo questa è Marsiglia – racconta un poliziotto schierato con altri duecento al Vieux Port –. Gli inglesi questa volta non hanno responsabilità: sono i giovani di questa città difficile che stanno creando problemi». Qualche ora prima c’erano stati altri incidenti con la polizia costretta a caricare altre due volte, utilizzando nuovamente i lacrimogeni. Il luogo è sempre lo stesso, il pub irlandese con una miriade di bandiere e di striscioni a tappezzare le mura. L’aspetto più inquietante della vicenda è il grido di battaglia urlato dagli hooligan durante i tafferugli di giovedì notte: «Isis, where are you?». Marsiglia è una città con una consistente comunità di musulmani – duecentomila persone – e ben 63 luoghi di culto islamici. Viste le aggressioni subite, questi cori complicano la situazione: se dovesse degenerare, potrebbe scoppiare l’inferno. Tra le leggende metropolitane di ieri, quella di una possibile alleanza tra sostenitori inglesi e russi – negli ultimi anni negli stadi di quelle parti si sono verificati numerosi episodi di intolleranza – contro i musulmani. TENSIONE Oggi sarà la giornata più difficile, con l’arrivo di migliaia di inglesi – il totale sarà di almeno 30 mila, ma qualcuno azzarda che potrebbero essere addirittura 50 mila, tra lo stadio Velodrome e i pub – e 20 mila russi. Non sarà facile per la polizia francese gestire l’ordine pubblico. All’abituale durezza dei metodi di forze dell’ordine, si sovrappone uno stato di nervosismo evidente ed inevitabile. I ripetuti allarmi scoppiati ieri tra Bordeaux e Marsiglia dimostrano che la tensione in Francia è ai livelli di guardia. Gli hooligan sono un dannato problema in più quando bisogna occuparsi di terrorismo. Mischiare le cose, come rischia di accadere se davvero comincerà la «caccia all’Isis», può avere effetti imprevedibili”. Questo quanto si legge sull’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport”. Di seguito una clip dell’accaduto: