“Prendete una squadra retrocessa in malo modo, con un gruppo sfilacciato e affidatela a un allenatore esordiente. Non sempre da questi ingredienti si può tirare fuori la ricetta giusta per il titolo di campione d’inverno. Il Palermo ci è riuscito ribaltando la situazione in pochi mesi. Una vista dall’alto che all’inizio poteva sembrare scontata solo guardando i nomi dell’organico, dietro, però, c’era molto di più: macerie da raccogliere,un clima di contestazione pesante contro Zamparini e un procedimento giudiziario all’orizzonte poi sfociato nell’istanza di fallimento avanzata dalla Procura per la quale si attende l’esito del tribunale fallimentare. Non proprio una passeggiata. Anche perché con una città che ha voltato le spalle alla proprietà, oltre che per la retrocessione anche per la mancata cessione societaria a Baccaglini, il clima si era fatto davvero pesante. Tedino e la sua squadra, invece, sono riusciti ad andare oltre a tutto questo. Attraverso il lavoro e i risultati che hanno portato il Palermo verso alcuni record, come quello dell’imbattibilità e sterna e della migliore difesa del torneo (insieme al Parma).
SENZA TIFO Il Palermo festeggia il primo posto, ma continua a farlo da solo. La desolazione del Barbera resta l’unico neo di questo girone di andata. Tedino, però, ormai ci ha fatto l’abitudine e ha trasmesso bene il concetto anche ai suoi giocatori, perché il dialogo tra tecnico e squadra è stato alla base della ricostruzione. Il tecnico ha ricompattato uno spogliatoio sfaldato e con mal di pancia estivi, è ripartito dai big che avevano fallito consegnando un’identità precisa e qualità morali e ha restituito consapevolezza a un gruppo retrocesso. Ha recuperato i giocatori più criticati dalla piazza come Trajkovski, Jajalo, Chochev Struna e Posavec e fronteggiato situazioni di estrema emergenza come l’assenza dei nazionali e i lunghi infortuni di Aleesami, Dawidowicz, Chochev e Nestorovski senza subire grossi contraccolpi. Ha forgiato un meccanismo resistente agli urti che si esalta nelle difficoltà. E i quattordici punti nelle ultime sei partite lo testimoniano perché hanno costituito il propellente per la vetta.
ZAMPARINI Il resto lo ha fatto una società che ha supportato il lavoro dell’allenatore. Zamparini non ha esercitato pressioni e oggi è il primo a essere soddisfatto della sua creatura. «Sono molto contento per il rendimento difensivo, visto che eravamo sempre la groviera della Serie A – ha detto al sito ufficiale del Palermo – sono felice per il portiere, che ha superato tutte le critiche e soprattutto perché abbiamo una squadra e possiamo arrivare fino in fondo, magari confermando la mia previsione di luglio del più 10 di vantaggio in classifica. L’unica cosa triste è sempre la mancanza di pubblico, spero che questa cosa cambi. Di buon auspicio è la forza e la compattezza della squadra creata in questi mesi da Tedino ed ai suoi collaboratori, va avanti sempre meglio e questo vuol dire che per 4- 5anni avremo uno staff di alto livello. Spero, però, di riuscire a mollare il Palermo già quest’anno»”. Questo ciò che si legge sull’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport”.