Gazzetta dello Sport: “Renzi al calcio: «Iniziativa forte contro i violenti»”

“Calcio, muoviti. Niente tweet celebrativi per una vittoria azzurra e nemmeno interventi pro Montella e anti Ventura nel totocittì, categoricamente smentiti. Matteo Renzi firma un appello a sorpresa nella sua e­news. Elogia le parole con cui Antonella Leardi, la mamma di Ciro Esposito, «donna coraggiosa», ha commentato la sentenza di condanna di Daniele De Santis, ma lo fa chiedendo «un’iniziativa forte per restituire il calcio alle famiglie e agli appassionati. Il Governo è pronto a fare la sua parte, ma questa sfida deve vedere in prima linea innanzitutto le società, la Federazione, il mondo degli addetti ai lavori e la parte migliore delle tifoserie organizzate». SOLDI E ULTRAS Parole che evidentemente alludono a qualcosa che non è stato fatto o comunque non è stato fatto a sufficienza. I rapporti con gli ultras violenti che qualche club non riesce a tagliare? Il mancato versamento dei contributi che le società avrebbero dovuto dare allo Stato per la gestione dell’ordine pubblico come previsto dalla legge anti violenza? La sensazione che l’iniziativa del Premier abbia preso in contropiede i destinatari dell’appello. Anche se Maurizio Beretta, il presidente della Lega di A, parla di «piena condivisione» e rileva che «l’indicazione va raccolta in maniera concreta» per poi vedere «in questa dichiarazione l’opportunità di fare un lavoro coordinato fra le istituzioni sportive, le autorità e gli organi preposti alla sicurezza». «BASTA RINVII» Ma torniamo alla lettera di Renzi: le parole di «mamma Antonella segnano i cuori. Ma devono anche lasciare un segno concreto in chi guida il mondo del pallone. Il Governo è pronto a dare una mano in tutte le direzioni, ma la Federazione e tutte le società ­ alcune già lo hanno compreso benissimo e sono dei modelli nella giusta direzione devono prendere atto che non è più tempo di rinviare le decisioni». A quali decisioni si riferisce? La Federcalcio non reagisce ufficialmente. Di certo c’è un’area in cui esiste un confronto che sta per diventare disegno di legge: la riforma della divisione dei diritti tv con un nuovo assetto della Fondazione. Ma questa sembra un’altra storia. CULTURA SPORTIVA Renzi vuole sottolineare, sposando le parole della mamma di Ciro Esposito, l’assurdità di una morte «per una partita di calcio». Ma se «perdonare l’assassino del figlio è una scelta intima e personale, sulla quale nessuno può permettersi di aprire bocca perché anche semplicemente una parola di ammirazione suonerebbe sguaiata, richiamare la responsabilità di tutti e di ciascuno su come viene concepito il calcio in Italia, beh, questo ci riguarda». Probabilmente un appello a ridurre i toni, a non cavalcare la faziosità, a impegnarsi senza se e senza ma contro la violenza senza derubricare il problema a incidente di percorso. ANCORA ALLARME Anche perché l’attualità è sempre là in agguato. «Nella finale di Coppa Italia ­ scrive ancora il presidente del Consiglio ­ ventiquattro mesi dopo la tragica fine di Ciro, si sono registrati di nuovo incidenti: senza vittime, fortunatamente. Ma è comunque inaccettabile». Il riferimento è ai minuti di follia nel «Jet Lag» di via Leone IV, a poche centinaia di metri dalle Mura Vaticane, con un gruppo di ultras milanisti che devasta un locale e accoltella due persone che avevano il solo torto di festeggiare un compleanno e di mangiare un piatto di pasta. Un episodio che ha provocato nella notte di sabato una maxi operazione della polizia, poi proseguita anche con le indagini milanesi per individuare tutti i colpevoli. Ma anche una vicenda su cui riflettono pure i responsabili dell’ordine pubblico: perché la presenza di un gruppo così organizzato e numeroso di ultras, con tanto di armi al seguito poi sequestrate, è un fatto molto preoccupante. Il problema sembra essersi chiaramente spostato dal dentro lo stadio al fuori, come dicono i dati sul numero degli incidenti, ma è chiaro che nessuno può dire «io non c’entro»”. Questo quanto si legge sull’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport”.

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Redazione Ilovepalermocalcio