L’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport” si sofferma sulla Reggina e la ristrutturazione del debito attraverso un editoriale di Nicola Binda.
La Reggina ha presentato presso il Tribunale di Reggio Calabria il piano di ristrutturazione del debito, che secondo il club «esprime appieno la volontà e la capacità di poter liquidare il debito attraverso le inequivocabili fideiussioni depositate a garanzia, nel rispetto delle norme di legge. Con questo importante atto giuridico si chiuderà definitivamente la pagina buia dei debiti pregressi all’atto della acquisizione da parte dell’attuale proprietà». Ora si attende l’omologa del Tribunale, fondamentale per il proseguimento dell’attività aziendale, così come poi (20 giugno) il piano dovrà superare il vaglio della Covisoc per ottenere la licenza nazionale e partecipare al prossimo torneo.
Penalizzazioni La società venerdì aveva anche presentato un particolare ricorso al Collegio di Garanzia per avere un cronoprogramma dei processi che la attendono. Dopo aver temporeggiato nella prima fase della vicenda, adesso la Reggina ha fatto questo insolito sollecito sui tempi. Ricordiamo che l’11 maggio ci sarà il primo grado al Tfn dopo il secondo deferimento (rischio da 5 a 7 punti di penalizzazione), mentre il 18 ci sarà l’appello alla Corte federale dopo la condanna seguita al primo deferimento (3 punti).
Nonostante le sentenze di primo grado siano esecutive, di norma si attendono anche quelle di secondo grado e quindi (aspettando l’appello del secondo deferimento) l’inizio del playoff previsto per il 26-27 maggio è a rischio. La Reggina comunque ha ribadito di sentirsi dalla parte della ragione avendo scritto nel comunicato che «l’omologa sarà anche una chiara indicazione sulla correttezza sostanziale che abbiamo tenuto nei confronti della giustizia sportiva».