Gazzetta dello Sport: “Recupero record dopo la lieve ischemia Zeman: «Niente sigarette. Ma è aumentata la fame»”
L’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport” si sofferma su Zeman che torna a parlare del malore che lo ha colpito.
«Come sto? Bene. Non fatemi passare per un caso speciale o una favola di Natale. Non sarò certo stato il primo allenatore che è stato male 5 giorni e poi è tornato in campo…». Zdenek Zeman, con una voce squillante e pulita (merito dei primi giorni senza fumo?) evita drammatizzazioni e sentimentalismi. Dopo una vita prima da atleta e poi da tecnico con metodi di allenamento passati alla storia, sa cosa sono il sacrificio, la fatica, la passione e – sorprendentemente per molti ma non per chi lo conosce bene – pare aver già messo da parte il pit stop in clinica che ha spaventato i tifosi zemaniani e tutti gli sportivi. Una settimana dopo il malore che aveva consigliato un ricovero in cui gli è stata riscontrata una lieve ischemia cerebrale che non ha lasciato strascichi, il tecnico boemo ieri si è ripresentato al campo: tuta, piumino e cappellino per dirigere l’allenamento del suo Pescara. Recupero record.
Tre giorni in clinica, doppio ciclo di esami rassicuranti e il ritorno a casa. Sembrava dovesse essere costretto ad un periodo di assoluto riposo: «Tornerà dopo la sosta, il 7 gennaio» aveva ipotizzato qualcuno. «Si rivedrà col caldo in Primavera», avevano azzardato altri. Ma a casa il mister è rimasto appena un paio giorni, accudito da sua moglie Chiara, poi, ottenuto l’ok dei medici, si è ripresentato al campo. In realtà già l’altro ieri, più in incognito. «L’unico momento in cui sono stato male davvero è stato domenica scorsa, nel vedere Ancona -Pescara in tv. Non mi è piaciuta la prestazione». confida, impagabile, Zeman. Niente eroismi però, che non rappresenterebbero neanche un buon esempio per chi legge: passione e voglia a parte, se “Sdengo” ha rimesso la tuta è perché i medici hanno ritenuto che potesse farlo. Certo con le ovvie dovute precauzioni: non stancarsi troppo e restare ben coperto in queste giornate fredde.
Tutto come sempre quindi, nella scansione delle giornate zemaniane. Con un’unica grande assente: l’amata sigaretta, compagna di vita, che gli è stata vietata dai medici. «Senza il fumo è aumentata la fame», racconta il mister che, anche se a fatica, deve seguire le indicazioni. Poco male (ma vallo a spiegare a lui…): meglio dedicarsi a una fetta di panettone o a qualche prelibatezza abruzzese e pazienza se metterà su qualche chilo.